mercoledì 7 gennaio 2015

Tenero e orzo: sostegno ai prezzi dal calo del petrolio | Mais: probabile rialzo delle quotazioni

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L'informatore Agrario
01 gennaio 2015
SINTESI DELLA SETTIMANA
Durante il periodo natalizio il mercato
nazionale è rimasto praticamente fermo, visto che i giorni di borsa a Foggia e
Bologna sono coincisi con i giorni festivi e che l’unica piazza a rilevare i
prezzi è stata Milano [...]
MERCATI NAZIONALI E INTERNAZIONALI
Le quotazioni del frumento tenero nazionale sono rimaste invariate rispetto al periodo pre-natalizio: 204,50 euro/t per il panificabile a Milano e 201 euro/t per il fino a Bologna. Visti gli aumenti del
frumento estero, si può
[...]
In assenza di transazioni significative il
mercato nazionale (e non solo) è rimasto invariato. Le ultime quotazioni
nominali per il frumento duro fino nazionale sono di 410 euro/t a Milano [...]
A eccezione dell’aumento di un euro alla
tonnellata per la quotazione minima di Milano, il mercato del mais nazionale
non ha registrato variazioni di rilievo. Gli ultimi prezzi medi rilevati sono di 147 euro/t a Milano e 161 euro/t a Bologna. Un tale differenziale [...]
Come per gli altri cereali non c’è molto da segnalare per l’orzo nazionale. Le ultime quotazioni sono di 193,50 euro/t a
Milano e 194 euro/t a Bologna. Il mercato per pronta consegna in Francia sconta una domanda fiacca e [...]
Le ultime quotazioni dei semi di soia nazionali sono in aumento. A Milano il 30 dicembre il prezzo ha segnato +4 euro/t (351,50 euro/t), a Bologna il 18 dicembre +3 euro/t (347 euro/t). Invariato il prezzo dei semi di girasole [...]
Il totale delle vendite a metà dicembre –
ultimi dati disponibili rilevati dall’Ente Risi – era di 582.439 tonnellate, contro 489.334 dello stesso periodo dell’anno precedente (+19%). Il confronto [...]
VARIE
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che
nel corso del 2014 per i Programmi di sviluppo rurale (Psr) sono stati erogati
contributi superiori a 2,6 miliardi di euro, di cui circa 1,34 miliardi messi a
disposizione dall'Unione europea. [...]
L'AGROENERGIA SI SALVA DALLA STANGATA FISCALE
All’ultimo momento con il decreto legge n. 192 del 31 dicembre 2014, cosiddetto "Milleproroghe", è stata posticipata di un anno l’applicazione...
CONTINUA  
LIBRERIA VERDE
Indipendentemente dal tipo di macchina mungitrice che si utilizza nella mungitura l’uomo riveste un ruolo fondamentale e da lui dipendono sia l’efficienza della mungitura sia la salute e la produttività della mandria. Questo manuale raccoglie in modo rigoroso e critico le informazioni e le rende disponibili in un modo semplice e razionale per aiutare sia chi ha un impianto in funzione, ma vuole renderlo più efficiente, sia coloro che vorrebbero acquistare un nuovo impianto.
Lo sfruttamento e la gestione degli effluenti zootecnici sta diventando sempre più materia di interesse, gli studi hanno infatti evidenziato come la produzione di energia rinnovabile mediante il processo di digestione anaerobica sia traducibile in vantaggi economici e ambientali. Se il miglioramento ambientale è dato lampante, non lo è altrettanto il vantaggio economico che deriva dall’utilizzo del digestato
Newsletter a cura della Redazione de: L'Informatore Agrario - Settimanale
Direttore: Antonio Boschetti
Redazione: Via Bencivenga-Biondani, 16 - 37133 Verona (VR)
Tel. 045.8057511 - Fax 045.597510 - @: cereali@informatoreagrario.it
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domenica 4 gennaio 2015

Rabbia e pazienza radicale

 

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RABBIA E PAZIENZA RADICALE
Forse sta per succedere qualcosa di nuovo, qualcosa che abbiamo sognato da tempo. La diffusione, la determinazione, la creatività, il coraggio delle proteste contro le impunità della polizia, che si sono moltiplicate negli ultimi mesi negli Stati Uniti, non hanno molti precedenti. Questo è un movimento di tartarughe che si ostina ad andare avanti passo dopo passo attraverso quella che Chris Carlsson chiama radical patience. Non è la pazienza dell’attesa o dell’essere passivi, ma la pazienza di chi ha capito che si tratta di uno sforzo di lunga durata, che cambia la società in profondità, Qualcosa che nasce dalla rabbia, la rabbia contro il razzismo, l’impunità, la militar izzazione, l’iniqua distribuzione delle ricchezze, le devastazioni ambientali. Per dirla con Raúl Zibechi, è la rabbia ciò che ci può far superare la soglia dell’impossibile, non il programma né la lucida analisi. È la rabbia la forza motrice delle lotte in ogni angolo del mondo. Risuonano la parole che giungono in questi giorni da uno stravagante festival nel sud del Messico, “sempre di più ci unisce il dolore ma anche la rabbia“. A differenza dal movimento Occupy, che ha creato degli spazi fissi, questa nuova ondata di proteste comprende molte azioni mobili, tattiche di colpisci e fuggi, azioni dirette nonviolente, pianificate e disciplinate in modo impressionante. M igliaia di persone comuni, ad esempio, hanno imparato a bloccare le strade. “La rabbia sta montando e la pazienza, quella di tipo radicale, sarà ciò che manterrà alta la pressione… Il 2015 sarà proprio interessante” L'ARTICOLO COMPLETO DI CHRIS CARLSSON

CREPE E RIVOLTE Chris Carlsson e John Holloway

 

ELOGIO DEL TEMPO PERSO
Smettiamola di rubare il tempo ai bambini. Abbiamo tutti bisogno di un tempo diverso: libero, creativo, lento, all'aria aperta, durante il quale creare insieme giochi, oggetti, ricette. Un tempo per cambiare il mondo L'ARTICOLO COMPLETO DI SANDRA DEMA

CITTÀ E SCUOLE SENZA OROLOGI Gianluca Carmosino

QUEL CHE RESTA DEL GIOCO Franco La Cecla

CI VUOLE IL TEMPO CHE CI VUOLE Luciana Bertinato

APPRENDERE FACENDO

 

LUCI DI RIBELLIONE E DI RESISTENZA
"Tutto quello che vogliamo come popolo dobbiamo costruirlo tra di noi. Proprio come stanno facendo i familiari degli assassinati e desaparecidos di Ayotzinapa che costruiscono la ricerca di verità e giustizia... - scrivono gli zapatisti - La speranza non sta in un uomo o una donna individualmente, come vorrebbero farci credere quelli che ci dicono 'Vota per me' oppure 'entra in questa organizzazione perché noi vinceremo'. Bisogna costruire e far crescere l’organizzazione in ogni luogo in cui viviamo... La guerra mondiale del capitalismo, in tutto il mondo incontra persone che si ribellano e che resistono e si organizzano secondo i propri modi di pensare, secondo il luogo, secondo la storia, a modo loro ... Come si rialza chi cade? Come si costruiscono la democrazia, la giustizia e la libertà? Non c’è un sola risposta... Adesso, e anche da un po’ di tempo, vediamo che in tanti angoli del mondo si accendono luci. Luci di ribellione e resistenza. A volte piccole come la nostra. A volte grandi. A volte flebili. A volte sono un fulmine che si spegne rapidamente. A volte continuano e continuano senza spegnersi nella memoria. In queste luci si avvicina il domani che sarà molto diverso... " [LO STRAORDINARIO INTERVENTO DEL SUBCOMANDANTE MOISES AL PRIMO FESTIVAL MONDIALE DELLE RESISTENZE E DELLE RIBELLIONI CONTRO IL CAPITALISMO]

UNA DANZA COMUNE DELLA DIGNITÀ Gustavo Esteva

 

LA CASA DEL SAPONE
Nella Casa del sapone di Seravezza (Lucca) si erogano detersivi bio completamente sfusi per la pulizia della casa e per l’igiene personale. In questo comune di 13.500 abitanti cittadini e amministrazione hanno preso molto sul serio la sfida della sobrietà: la raccolta differenziata porta a porta è arrivata al 72 per cento, la mensa scolastica utilizza solo prodotti bio di stagione e a filiera corta, i bambini bevono l’acqua del sindaco (rigorosamente in caraffa), ci sono anche il Piedibus e il mercato contadino. E il nuovo Piano dell’illuminazione comunale consente di abbattere i consumi e la bolletta energetica. Il cambiamento, da queste parti, non è una bolla di sapone L'ARTICOLO COMPLETO DI MARCO BOSCHINI

 

L'ERA DEL LAVORO OSSESSIVO
Le persone sono sovraccariche di lavoro, stabile o precario. In una cultura organizzata su lunghi orari di lavoro difficilmente c’è spazio per i legami sociali. Il lavoro impedisce di organizzarci per una società diversa, megliore, per una ridistribuzione più equa del potere politico e della ricchezza … e anche del tempo. Tempo da dedicare ai nostri cari, a costruire comunità. Non c’è tempo, dopo il lavoro, per fare null’altro che prendersi del cibo da asporto: la società del lavoro è la società dei consumi e del cambiamento climatico. Dobbiamo abbandonare al più presto l'era del lavoro ossessivo. I mezzi politici per cominciare includono la condivisione del lavoro, una riduzione dell’orario lavorativo, il reddito di cittadinanza, la distribuzione della ricchezza L'ARTICOLO COMPLETO DI PREETI KAUR

BUON LAVORO Paolo Cacciari

LAVORARE MENO E VIVER MEGLIO Florent Marcellesi

NON È IL LAVORO CHE LIBERA LE DONNE Silvia Federici

SMETTIAMOLA DI PREOCCUPARCI DEL LAVORO Francesco Gesualdi

RIPENSARE LA SOCIETÀ DAL LAVORO, PROPOSTE Alberto Castagnola

 

PAESI INVISIBILI, DOVE NESSUNO SPINGE IL TEMPO
Benvenuti a Moriso. La cosa strana di questo paese è che le piante di ulivo ogni tanto diventano piante di mandorlo .... A Mupazza è bello vedere come le persone camminano, come si parlano, come stanno nel tempo che passa, senza spingerlo in avanti .... L'occidente, a Solomita, è dietro le spalle, è un sogno a cui qui nessuno ha mai creduto veramente. Oggi c’è una gran voglia di coltivare, di fare il pane .... Benvenuti a Montecane. Il sindaco è completamente pazzo e apre ogni seduta del consiglio con la lettura di una poesia .... PER LEGGERE IL LIBRO COMPLETO DI FRANCO ARMINIO, I PAES I INVISIBILI, CHE RACCOGLIE QUESTE E MOLTE ALTRE CARTOLINE BASTA PROPORRE UN BARATTO

"ABBIAMO BISOGNO DI CONTADINI, DI POETI, DI GENTE CHE SA FARE IL PANE" F. A.

 

IL BARATTO DEI SAPERI
Un sistema di apprendimento basato sul baratto, senza scambi di denaro. Sono queste le Trade School, scuole nate a NewYork e ora diffuse in tutto il mondo L'ARTICOLO COMPLETO

 

UN PENSIERO CRITICO PER L'EXPO
Logiche di mercato, città-vetrina, debito, cemento, precarietà, sponsor imbarazzanti (Nestlè, Dupont, Coca Cola), criminalizzazione del dissenso, green washing. Tuttavia, ci sono anche cittadini e movimenti, non solo milanesi, che non si nutrono di Expo, protestano, sperimentano altro. E si preparano ad accogliere il megaevento a modo loro, a cominciare dal Primo Maggio. ARTICOLO E APPUNTAMENTO (17 GENNAIO)

 

LA CITTÀ DI TUTTI
Una scala, un sopralzo, un attraversamento, un marciapiede, una porta. Sono moltissimi gli ostacoli che possono rendere impossibile o estremamente difficoltosi l’accesso ad edifici e la mobilità in città di persone con disabilità, anziani, bambini, genitori e nonni con il passeggino, donne in dolce attesa. Agli amministratori locali basterebbe poco: girare la propria città nelle condizioni di chi ha difficoltà deambulatorie. Percorrendo in sedia a rotelle lo stesso tragitto casa-municipio che si compie tutte le mattine, ci si renderebbe conto di come sia difficile superare un gradino, scendere da un marciapiede, affrontare la difficoltà una breve salita o la pericolosità di una rampa in discesa con pendenza superiore all’8 per cento. Andando in posta con gli occhi bendati o con gli occhiali che simulano l’ipovisione si capirebbe quanto siano importanti i segnali acustici, la presenza di corrimano e l’assenza di piccoli dislivelli sulla strada. Una volta affrontato questo “safari” a caccia delle barriere architettoniche sarà poi sufficiente rileggere l’articolo 3 della Costituzione: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che .... " L'ARTICOLO COMPLETO DI DOMENICO FINIGUERRA

 

VELENO. CIÒ CHE PENSO DEI VIGILI URBANI ROMANI
Rotafixa: "Non ho mai visto un vigile urbano romano passare dalla cassa del bar in cui ha fatto colazione/pranzo. Per la cena non so, non entro nei bar .... ". UN'OPINIONE DI ROTAFIXA

 

ARANCE, FILIERA CORTA E PENSIERO CRITICO
Abbiamo bisogno di filiere corte e autoproduzioni, certo, ma prima di tutto, di un modo diverso di pensare, abbiamo bisogno di ribellioni contro lo sfruttamento dei lavoratori delle campagne, di consumo critico e di solidarietà. L'articolo di Paolo Cacciari (autore di Vie di fuga per Marotta&Cafiero) sulle arance solidali siciliane che raggiungono la Francia e sulla filiera corta che "non si misura in chilometri, ma nella qualità delle relazioni che si creano tra le comunità dei produttori e quelle dei consumatori" fa discutere. ARTICOLO E DIVERSI COMMENTI

VIE DI FUGA Paolo Cacciari

 

QUALCHE LIBRO PER LA CALZA DEL 6 GENNAIO
Nella calza della Befana destinata ai più piccoli, tra mandarini, noci e cioccolatini, magari possono trovare spazio anche alcuni classici, da Favole al telefono di Gianni Rodari a Robin Hood di Alexandre Dumas, passando per Cipì di Mario Lodi. Ecco una lista ragionata di 30 libri imperdibili da regalare e leggere L'ARTICOLO COMPLETO

 

C'È QUALCOSA CHE NON VA SE SI CHIUDONO LE SCUOLE PER TROPPO SMOG
Accade a Teheran, una delle città più inquinate del mondo, con i suoi 12 milioni di abitanti e 4 milioni di automobili: negli ultimi giorni il livello delle polveri è stato talmente alto da richiedere il ricovero di 392 persone a causa di crisi respiratorie e cardiache. Le autorità di Teheran hanno dato ordine di chiudere le scuole e istituire le targhe alterne per alcuni giorni. Secondo i dati del governo soltanto nel 2012, in tutto il paese, l’inquinamento ha contribuito alla morte prematura di almeno 80 mila persone LA NOTIZIA COM PLETA

 

I VIOLENTI NON SONO PSICOPATICI
La violenza nelle relazioni, in special modo la violenza da parte di un partner, è la forma di violenza più comune. Nelle vite delle donne, in tutto il mondo, supera la prevalenza di ogni altro tipo di abuso fisico e sessuale. Troppo spesso quando ragioniamo su questi temi sentiamo rimbalzare queste tesi: la violenza è una malattia, la violenza è una “perdita di controllo”, la violenza è un ciclo, la vittima della violenza fisica provoca l’aggressore verbalmente. Ciò che manca in tutte le teorie menzionate è il riconoscimento che chi è violento all’interno di una relazione lo è prima di tutto con lo scopo di ottenere il controllo sulle az ioni, sui pensieri e sui sentimenti del partner. La violenza si impara: è il risultato logico di relazioni sociali basate su dominio e diseguaglianza, nonché delle giustificazioni culturali, tradizionali, religiose, economiche, politiche che noi diamo a tali relazioni sociali. Quindi non si tratta solo del desiderio di un marito di controllare la moglie, o di un padre o una madre di controllare i figli, si tratta del modo in cui come società umana costruiamo le relazioni tra persone, all’interno e all’esterno dei nuclei familiari L'ARTICOLO COMPLETO DI MARIA G. DI RIENZO

 

COSTRUIRE UN FORNO IN TERRA CRUDA
Costruirsi un forno è facile, intuitivo, alla portata di tutti, economico. E, soprattutto, è ecologico: i materiali usati sono la terra argillosa dei nostri giardini, la paglia e i rami flessibili di alberi come noccioli, salici, olmi, ovviamente l’acqua e qualche mattone che si può recuperare ovunque. Abbiamo rivolto alcune domande a Saverio Inti Carrara, che da due anni insegna l’autocostruzione dei forni in terra cruda L'ARTICOLO COMPLETO

 

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giovedì 1 gennaio 2015

Una danza comune della dignità

 

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UNA DANZA COMUNE DELLA DIGNITÀ
Al Festival mondiale delle Resistenze e delle Ribellioni, racconta Gustavo Esteva, sono venuti quelli che della rivoluzione hanno fatto un verbo. Sanno che non si tratta di pensarla, di immaginarla, di sognarla. Non si tratta di prepararla, programmarla e, pensate un po’, non si tratta neppure di farla. Si tratta di viverla, la rivoluzione. Di sperimentarla giorno per giorno. Si tratta, come diceva Iván Illich, di vivere il cambiamento anziché dipendere dall’ingegneria sociale. Non c’è bisogno di occupare o distruggere gli apparati putrefatti della dominazione per sostituire gli amministratori statali perché ballino un’altra musica. Si tratta di ballare la nostra musi ca. Gli zapatisti dell’Ezln e gli indigeni messicani del Cni hanno convocato il Festival ma cedono la prima parola ai compagni e ai familiari degli studenti assassinati e desaparecidos della scuola normalista rurale di Ayotzinapa. La loro tragedia è il simbolo della rottura, del momento in cui è caduto il velo che occulta l’orrore in cui vogliono farci vivere. Per questo il Festival nasce nel dolore e per il dolore, celebra l’agonia di un sistema che corre verso la distruzione della società e del pianeta ma è anche una festa, una “danza comune della dignità” L'ARTICOLO COMPLETO DI GUSTAVO ESTEVA

SCONGIURO CONTRO IL NAZISMO FUTURO
"Gli abbiamo detto che la rabbia non è bene
Bisogna vincerla, bisogna fare pace
Ma che essere cattivi poi conviene
Più si grida, più si offende e più si piace
(...) Gli abbiamo detto che tutto è intorno a loro
La vita è adesso, basta allungar la mano
Gli abbiamo detto che non c’è più lavoro
E quella mano la allungheranno invano
(...) Gli abbiamo detto che l’aria è avvelenata
Perché tutti vanno in macchina al lavoro
Ma che la società sarà salvata
Se compreranno macchine anche loro
(...) Speriamo che la rabbia dei bambini
Non ci presenti un conto tropp o duro".
Quelle di Bruno Tognolini sono poesie furiose, amare, spassose, da leggere per ribellarsi, per ridere, per consolarsi, per cominciare a guardare il mondo con occhi diversi LA POESIA COMPLETA DI BRUNO TOGNOLINI

SI RIEMPIONO LA BOCCA A PARLAR DI SCUOLA
"Si riempiono tutti la bocca a parlar di scuola. La classe dirigente, quella che siede su comode poltrone, non ha la più pallida idea di cosa voglia dire non avere sedie a sufficienza per i tuoi alunni, abbastanza colori o abbastanza fogli su cui avrebbero tanto desiderio di disegnare il loro cielo, i loro aquiloni, le loro speranze. Al di là di tante magiche ricette, l’amara realtà è che docenti e scuola sono in sofferenza…. Noi insegnanti siamo sempre più soli, con sfide e lotte quotidiane. Lo sai bene che la scuola è il mezzo più potente per sconfiggere le diseguaglianze. Fai di tutto perché speri tanto che ciò che viene detto, spiegato e vissuto – gesti solidali e non egoistici, cooperativi e non competitivi -, esca dall’aula, accompagni i ragazzi nelle strade del mondo. L’hai capito bene che potranno dimenticare i Babilonesi, gli Egizi, i Sumeri, ma un buon insegnamento, quello no, non si dimentica mai…. Potranno impoverirci quanto vogliono ma noi possiamo decidere in quale direzione andare: siamo sempre noi a fare la differenza. Questa è la nostra speranza, la nostra forza. Non è poco. Buon anno e buon cammino a tutti!" LA LETTERA COMPLETA DI ROSETTA CAVALLO, MAESTRA, PER IL 2015

MAFIA CAPITALE E IL MONDO AL CONTRARIO
Le indagini di Roma sono l’ennesima dimostrazione che il sistema ha bisogno della Mafia per gestire denaro, potere e conflitti (dai migranti ai rifiuti) propri di una società capitalista. L’importante è trasformare la rabbia contro i potenti in un odio sterile e far capire a quelli di sotto che c’è sempre qualcuno più giù col quale prendersela: è la teoria del mondo di mezzo. Un conflitto che deve somigliare a una catena alimentare dove il pesce medio mangia quello piccolo e il piccolo si nutre del piccolissimo, e tutto ciò per alimentare il pesce più grosso e distribuire poche briciole a cascata per tenere tutti i pesciolini tranqui lli. Se la catena si rovesciasse sarebbe drammatico per chi gestisce questo sistema L'ARTICOLO COMPLETO DI ASCANIO CELESTINI

MAFIA CAPITALE. RICOMINCIAMO DA QUI Lettera aperta

CONDIVISIONE, CONVERSIONE ECOLOGICA, COMUNITÀ
Conversione ecologica significa riconversione strutturale della produzione per ridurre l’aggressione alle risorse della natura e lo sfruttamento di uomini e donne, ma anche conversione personale del nostro stile di vita. Per la prima occorre la più larga partecipazione dal basso delle comunità locali e sperimentare nuove produzioni: diffondere fonti energetiche rinnovabili, promuovere l’efficienza energetica, favorire l’utilizzo di veicoli in forma condivisa, sistemi di riciclo, coltivazioni ecologiche. Per la conversione personale, invece, serve prima di tutto condivisione: degli acquisti, della cura (dei bambini, degli anziani, dei malati), ma anche condivisione e scambio di beni e saperi. La conversione ecologica è in ogni caso un processo di “riterritorializzazione”, perché la “riterritorializzazione”, spiega Guido Viale, è una delle poche risposte adeguate al problema centrale posto dalla globalizzazione liberista: la competizione sempre più serrata L'ARTICOLO COMPLETO DI GUIDO VIALE

ALTRI ARTICOLI SUI TEMI DELLA CONVERSIONE ECOLOGICA

COLTIVIAMO COMUNITÀ
Un’azienda agricola biologica composta da un caseificio, due ettari e mezzo di campi, un agriturismo a conduzione familiare. Il contadino proprietario cerca qualcuno che vuole prendersi cura di quella azienda. Alcuni gruppi di acquisto solidale del territorio pensano a una cooperativa per gestire l'azienda: parte una campagna, “vogliamo arrivare a 100 soci che versano 4.000 euro ciascuno”. Intanto, alcuni hanno già cominciato a realizzare il progetto, facendolo. Chi segue un corso da un agronomo del territorio esperto di filiera bio, chi si occupa della semina e della mungitura, chi studia iniziative dai quelle di tipo culturale ai laboratori, ai corsi di formazione. Il loro obiettivo, dicono , è ridurre le distanze tra chi produce e chi consuma, di ridurre soprattutto la contrapposizione L'ARTICOLO COMPLETO DI MARCO BOSCHINI

LA COOPERATIVA DI PAESE

COLTIVARE TERRE ABBANDONATE

GRUPPI DI ACQUISTO DI TERRENI

CUSTODI DI UNA FATTORIA POPOLARE

GIUSTIZIA È FATTA: DOÑA MAXIMA RESTA A CASA
Non è stato ucciso nessuno e dovranno trascorrere ancora molti anni prima che una donna diventi presidente del Perù. Eppure, dalle aule giudiziarie di un paese andino che ha visto e raccontato pagine leggendarie sulla resistenza dei comuneros e dei campesinos, arriva una notizia di eccezionale importanza. Una notizia buona, una volta tanto. Doña Maxima Atalaya, la señora Chaupe, uno dei simboli più semplici e straordinari dell’opposizione all’avanzata del devastante business minerario e della sua ideologia, l’estrattivismo sviluppista, potrà vivere sulla sua terra (andate a rileggere una storia bella qui). I giudici hanno dato ragione a lei e torto alla potente compagnia mineraria Yanacocha, che le aveva fatto bruciare la casa. Per questa volta abbiamo vinto noi L'ARTICOLO COMPLETO DI ALDO ZANCHETTA

LORO DISTRUGGONO? E NOI RIPIANTIAMO
La resistenza palestinese raccontata da un alberello di origine caraibica sfuggito alla furia dell’esercito israeliano e alle motoseghe dei coloni. Tre piante di Psidium guayava, da noi più nota come guava e jawafa nella Striscia di Gaza, sono partite dalla Palestina e arrivate in Italia viaggiando in una valigia. Una cresce florida e darà i suoi preziosi frutti in un assolato giardino di Scalea, le altre mettono rami e foglie su un balcone romano. La famiglia delle mirtacee, con i suoi meravigliosi fiori bianchi, è certamente orgogliosa di questi suoi straordinari esemplari. Anche perché raccontano, a chi sappia ascoltare, come la resistenza, la capacità di lotta re e restar vivi anche quando ci viene sottratta la libertà (e perfino la luce), riesce sempre a sorprenderci. Non è poi così raro che la vita si diverta, come Mohammad nelle serre di Beit Lahia, a farsi beffe di chi trascorre gran parte del suo tempo a cercare inutilmente di spegnerla e umiliarla L'ARTICOLO COMPLETO DI PATRIZIA CECCONI

ROMA NON È COPENAGHEN
Cittadini che si autorganizzano, commercianti che chiedono la pedonalizzazione, confronti/sopralluoghi in strada con l'assessora alla mobilità: la pedonalizzazione di via Urbana, centro storico di Roma, è diventata una notizia ma anche una lente di ingrandimento. Che mostra pezzi di città immersi in paure, "tranquillità" e luoghi comuni ("Roma non è Copenaghen", insomma non sarà mai accogliente per pedoni e ciclisti), ma anche gruppi di cittadini che rifiutano il dominio del “Voglio la macchina sotto casa”, per sperimantare un modo diverso di vivere il quartiere L'ART ICOLO COMPLETO DI ROTAFIXA E UN APPUNTAMENTO

NON GIOCHIAMO CON IL DEBITO
L’evoluzione storica del debito dimostra in modo chiaro che la somma mostruosa accumulata fin qui non è frutto di una vita al di sopra delle nostre possibilità, ma solo l’esito di un progetto deliberato per arricchire il mondo bancario a spese della collettività. Le politiche fin qui perseguite, invece di affrontare il vero problema - che è quello degli interessi - si sono concentrate sull’austerity per garantire ai creditori sempre più soldi. La soluzione del problema del debito passa attraverso un’altra strada che si chiama “redistribuzione”: nell'immediato significa riforma fiscale (in modo da prendere i soldi da chi li ha), riforma della Bce, autoriduzione e congel amento degli interessi, ristrutturazione del debito L'ARTICOLO COMPLETO DI FRANCESCO GESUALDI

IL CIBO FUORI DALL'INDUSTRIA
Chi ha un’azienda agricola di piccole dimensioni è soggetto alle stesse leggi che regolano l’agroindustria e la grande distribuzione organizzata. Per restare a galla, i piccoli produttori sono costretti a muoversi in circuiti informali. I prodotti “fatti in casa” diventano così illegali, gli alimenti genuini clandestini. Oggi però sono in aumento le persone che hanno deciso di convertire il mercato del cibo in Italia ARTICOLO E RADIOTRASMISSIONE

IL MERCATO DEL BIO VA IN BUS
A Toronto c’è un mercato di frutta e verdura che va nei quartieri più disagiati e nelle periferie, luoghi nei quali manca la possibilità di scegliere alimenti sani e biologici LA NOTIZIA COMPLETA

GLI IMMOBILI VUOTI: TESORI DA UTILIZZARE
In Italia ci sono sei milioni di immobili inutilizzati: case, negozi, ex fabbriche, ex scuole, ex caserme, ospedali non compiuti, ex case cantoniere, stazioni, ex hotel ed ex centri commerciali, ex cascine, ex malghe, ex masserie, chiese e conventi. Addirittura ex paesi interi. Ma non abbiamo solo “roba vecchia”: esistono anche edifici appena costruiti. Cemento gettato sulla terra per coltivare rendita fondiaria. Cosa ne facciamo di questo enorme patrimonio? Poco o nulla. E se trasformassimo quei luoghi in spazi sociali, culturali, per il co-working? L'ARTICOLO COMPLETO DI DOMENICO FINIGUERRA

CREARE UN MONDO NUOVO
"La cultura indigena ci insegna a vedere le trasformazioni sociali in una maniera differente, per cui ciò che cambia il mondo non è tanto la lotta, ma la creatività umana - dice Raúl Zibechi - O meglio, la lotta serve per cambiare il mondo, la creatività per crearne un altro, e questo è femminile, pachamamico. Mi spiego meglio: non è che la lotta non serva, abbiamo bisogno di difenderci dalle aggressioni, recuperare la terra da coloro che l’han rubata, o la fabbrica. Lì certamente è necessaria una lotta. Tuttavia non sarà questa a inventare un nuovo mondo. Il mondo nuovo, si costruisce lentamente e ci costringe a vedere un po’ più in l&agrav e; del giorno di domani. Come nella lotta contro il patriarcato: non si tratta di prendere il potere, né di rivendicare una legge, ma di fare un lavoro costante su qualcosa che ci attraversa tutti, profondamente" L'INTERVISTA COMPLETA A RAÚL ZIBECHI

TAVERNA COMUNALE
Per una volta, invece di cucinare articoli e interviste, abbiamo aperto una Taverna Comunale: la Prima è andata in scena a Scup. Gran bella serata. Vorremmo che di tanto in tanto, una volta al mese o giù di lì, in luoghi diversi di Roma (per ora), le cene e i pranzi della Taverna ci aiutassero a cum-vivere in allegria intorno a una tavola con chi ci legge. Sarebbe anche un’occasione per fornire insieme, in un’insolita associazione di avventori e cucinieri, un modesto sostegno alla nostra fragile avventura di comunicazione indipendente. Dalle cucine del Cinema Palazzo e del Laboratorio sociale 100celle arriva già un profumo di cibo buono e di convivialità.... Chi altri? PER PROMUOVERE INSIEME UNA TAVERNA COMUNALE SCRIVETE A info@comune-info.net INTANTO BUONA LETTURA

 

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