Cosa è in gioco all'EXPO
Alessandro Lauro

Che cosa sia in ballo nell'EXPO pochi lo hanno colto. Sappiamo che il tema è il cibo e l'energia per la vita ce da esso ne deriva. Le cronache degli ultimi giorni portano alle nostre attenzioni la violenza e la stupidità di una rabbia mal gestita e incomprensibile. Eppure i mesi dell'EXPO possono essere una buona occasione. Leggi tutto
Per fare cosa? per portare finalmente all'attenzione mediatica mondiale temi importantissimi e vitali legati al cibo, quali democrazia e nuova economia. Ora giustamente molti di voi si staranno chiedendo. "Ma cosa mai c'entrano democrazia ed economia con il cibo e il nutrimento del pianeta?". Se vi siete posti questa domanda sappiate che oltre che ad essere sulla strada giusta, la risposta alla domanda è: Tutto!
Tra le aziende che partecipano all'EXPO di Milano abbiamo la Coca-cola, Nestlè, Monsanto (si Monsanto), McDonald's, Cargill e dupont Pioneer, tanto per citarne alcune. Sono tutte grandi multinazionali che sono all'EXPO per fare ovviamente cassa. E fin qui forse nulla di male, se non fosse appunto che in ballo, quando oggi parliamo di alimentazione, vi è il futuro dell'intero pianeta.
Le multinazionali sono coloro che ci hanno condotto in questo vicolo quasi cieco, dove la biodiversità è bandita e minacciata quasi per legge e dove la sana agricoltura rispettosa dei cicli naturali e dei terreni che la ospitano, hanno ceduto il posto a coltivazioni intensive, uso massiccio dei pesticidi, modificazioni genetiche. Hanno messo diritti di proprietà su beni prioritari - quali il cibo - trasmutandole in merci. Hanno massificato le produzioni eliminando le sane biodiversità che la natura spontaneamente produce. Tutto questo per sottostare alle leggi del libero mercato e della globalizzazione che tanto benessere psicofisico ed economico aveva promesso e tanto poco ne ha portato. Anzi. Le grandi economie di mercato hanno letteralmente abbattuto i piccoli proprietari terrieri e il loro modo sano di fare agricoltura, spingendoli ad abbandonare le terre o a cederle a chi ha maggior peso economico e nel peggiore dei casi, ha portato al suicidio di un numero enorme di contadini in India per la perdita dei loro terreni, unica fonte di vita.
Tutto questo porta con se gravi danni per l'intero ecosistema. Maggior sfruttamento del suolo e delle materie prime. Una massificazione nell'alimentazione non sempre sana, con le relative patologie psicofisiche che essa comporta, e la quasi irrimediabile situazione di collasso del sistema alimentazione.
Un'economia quasi cieca che non sa bene dove andare, sta rischiando di risucchiare anche il bene (bene, non merce) primario a cui nessuno può rinunciare: il cibo. E il cibo per tutti.
Ecco perché il tema dell'EXPO è strategicamente importante se ben usato da chi vi aderisce, dalle aziende sane che impostano il loro commercio su agricoltura familiare e rispettosa e soprattutto dai movimenti che hanno ben chiaro l'inganno dell'economia fondata solo sulla crescita infinita.
Dovrebbe e auspico che sia, un momento di confronto serio e profondo su queste tematiche e su quelle necessarie per una corretta trasformazione dell'attuale economia. Auspico che siano mesi in cui sempre più persone possano prendere coscienza del loro modo di alimentarsi e compiere scelte eticamente rilevanti. Auspico anche che le grandi multinazionali siano messe a nudo e portate allo scoperto nel loro modo di agire e di concepire l'agricoltura e l'alimentazione.
Non si può lasciare un tema come quello del cibo e dell'alimentazione nelle mani di poche persone, che hanno come principale obbiettivo quello di monetizzare soltanto.
Si, nei giorni dell'EXPO sono in ballo temi importanti e non va sprecata l'occasione lasciandola nelle mani dei soliti noti.
"Solo quando l'ultimo fiume sarà prosciugato, quando l'ultimo albero sarà abbattuto, quando l'ultimo animale sarà abbattuto, allora capirete che il denaro non si mangia." (Capo Toro seduto dei Sioux Lakota)