giovedì 20 agosto 2015

In grecia non sappiamo chi votare

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IN GRECIA NON SAPPIAMO PIU' PER CHI VOTARE
L’aria che si respira a Salonicco è di grande confusione ma c’è molta amarezza. Tra le persone più attive nei movimenti, in mezzo ai militanti delusi da Syriza ma anche tra la gente comune, la situazione sembra sospesa. Uno degli scenari possibili prevede la caduta del governo e una nuova forza politica a sinistra che raccoglierebbe i delusi dalle scelte di Tsipras. “Non hanno fatto nulla di quel che avevano promesso, salvo riaprire... la tv pubblica”, dice Kostas, “tra un mese andremo alle elezioni e non sapremo per chi votare. Nessuno ha più fiducia in niente. Dobbiamo prendere in mano le nostre vite, organ izzarci dal basso con iniziative sociali e modelli economici alternativi e smettere di sperare che la soluzione arrivi dall’alto». Per discutere di questo, molti di quelli che non sanno più se e per chi votare vanno in un camping antiautoritario a Ierissos, nella penisola calcidica, dove la lotta dei comitati popolari ha fermato la rapina dell’Eldorado Gold, un’impresa mineraria canadese che ha le mani ovunque, dal Brasile alla Cina di

ROSSANO, L'ACQUA, LA TERRA E IL CEMENTO
L’alluvione che ha travolto Rossano non ha fatto vittime umane ma ha fornito una lezione che sarebbe criminale dimenticare in fretta. La straordinaria bellezza e l’integrità di questa città è un bene dell’intera comunità e da essa deve essere difesa, insieme a chi la rappresenta, certo. A patto che torni a considerare la sua funzione come un semplice servizio alla collettività. Il vero ammonimento, tuttavia, arriva nella piana di Sibari dall’acqua e dalla terra. Farle mangiare metro dopo metro dal cemento, deviare a fini speculativi il corso dei torrenti, cancellare dal paesaggio i pochi spazi boschivi rimasti vuol dire non aver capito che noi apparteniamo alla terra e non il contrario . Il prezzo da pagare per uno sviluppo predatorio e incosciente, la prossima volta, potrebbe essere più alto

LA REPRESSIONE COME LIMITE

L’epoca dei governi progressisti del Sudamerica mostra crepe ogni giorno più inquietanti e vistose. Un cambiamento sostanziale dello scenario geopolitico continentale che non può certo esser sottovalutato ma neanche indurre alla disperazione. Soprattutto chi, non da oggi, s’è detto convinto che i cambiamenti in profondità e di lungo periodo non si producono conquistando per qualche tempo i governi o altri poteri dello Stato. Fosse solo per questo aspetto, la crisi dell’Ecuador lancia un’insidiosa risonanza anche nell’Europa di Atene, e Madrid. Con la furiosa reazione contro gli indigeni e i lavoratori, tuttavia, l’Ecuador di Correa mostra una nuova forma di dominazione, dove le politiche sociali servono a tentare di far tacere i movimenti per lubrificare l’accumulazione di capitale basata sull’esproprio e la violenza contro la natura e le persone. La ferita di Quito varca una linea rossa di demarcazione che segna scelte di campo, scrivono Zibechi e Machado. E’ una ferita che brucia e minaccia di assumere contorni ancor più sanguinosi ma, nella sua violenza, è anche un elemento di chiarezza: i governi che nascono da grandi lotte e poi si dicono “dalla parte del popolo” non offrono garanzie – di per sé – di esser meno asserviti alle esigenze (anche brutali) del sistema che domina il mondo. Chi conosce un po’ di storia del Novecento non dovrebbe stupirsene troppo

VERITA' E GIUSTIZIA NON CADONO DALL'ALTO
Di nascosto li hanno riportati a La Realidad. Gli hanno detto di non mostrarsi troppo e di essere discreti, ma la superbia di chi si sa impune davanti alla giustizia di sopra, gli ha sciolto la lingua. Dichiarano, a chi li voglia ascoltare, che per l’assassinio del maestro Galeano non sono stati arrestati, bensì protetti in una casa dove hanno ricevuto le attenzioni e le congratulazioni del governo statale di Manuel Velasco e dei leader della CIOAC-Histórica. Gli hanno chiesto di aspettare qualche tempo prima di tornare al loro villaggio e “proseguire con ciò che è rimasto in sospeso” 

ISRAELE E HAMAS : UN EMIRATO A GAZA
Che siano in corso negoziati segreti tra il governo di Tel Aviv e Hamas non dovrebbe naturalmente stupire nessuno. Che i leader del movimento islamico si preparino a raggiungere intese separate con lo Stato ebraico imponendole alle altre forze politiche e a tutti palestinesi è ben più duro da digerire. Anche se va ricordato che nel 1993 Yasser Arafat tenne esattamente lo stesso comportamento per siglare quegli accordi di Oslo che segnarono lacerazioni profonde e mai più sanate nella politica e nella cultura della Palestina. Lo racconta Michele Giorgio sul manifesto: le intese che Netanyahu e Hamas starebbero per raggiungere metterebbero fine per alcuni anni al blocco della Striscia facendo nascere a Gaza una sorta di “Emirato” pro­mo sso dalla Tur­chia e aiu­tato eco­no­mi­ca­mente dal Qatar. La popolazione di Gaza, decimata e stremata, parrebbe ovviamente guardare con favore a una soluzione che segnerebbe la fine di quel che resta dell’unità politica di un popolo che resiste come nesun altro ma viene lasciato ancora una volta solo

LE SCUOLE PALESTINESI NON SERVONO
I grandi media non hanno ancora raccontato il clima di angoscia che dilaga nei campi dei profughi palestinesi. E nemmeno le manifestazioni che da giorni si svolgono sotto le sedi dell’Agenzia dell’Onu per i rifugiati, l’Unrwa. E’ probabile che stiano aspettando che la protesta contro la soppressione del diritto all’educazione per mezzo milione di bambini, potenziali terroristi del futuro, si faccia più disperata. Potranno denunciare l’incomp...rensibile violenza dei palestinesi nei confronti di un’istituzione che serve solo a proteggereli. Sarebbe il consueto, abietto capovolgimento di ruolo tra la causa e gli effetti che segna questa guerra dal suo inizio. Stavolta servirebbe a proteggere i paesi che strangolano l’Unrwa sottraendo i 101 milioni di dollari indispensabili a far cominciare l’anno scolastico nelle 700 scuole in cui lavorano 29 mila insegnanti e ausiliari. C’è bisogno di indicare il governo del paese che dirige l’orchestra di un piano tanto astuto quanto perverso? Mai come oggi le divisioni nel mondo arabo potrebbero favorire uno scacco matto nel conflitto più immorale e ammantato di falsità narrative dei nostri tempi: la definitiva liquidazione del diritto al ritorno (sancito dall’Onu) per i profughi palestinesi cacciati nel 1948 e, di conseguenza, la liquidazione dell’ingiustizia da sanare, quella che ha dato vita alla “causa” palestinese 

A GAZA NON SIAMO POTUTI ENTRARE
Una delegazione composta da docenti universitari che aderiscono alla Piattaforma europea per il Boicottaggio accademico e culturale di Israele ha visitato in primavera la Palestina. Doveva stendere un rapporto dettagliato e autorevole sulla situazione dell’istruzione superiore. Le autorità israeliane hanno impedito l’ingresso a Gaza. I rappresentanti europei hanno rilevato interferenze e ostacoli alla collaborazione tra gli istituti, alla libe...ra circolazione del personale e degli studenti e alle visite internazionali. I militari israeliani bloccano in modo sistematico le forniture di libri e delle attrezzature indispensabili. Sottopongono inoltre il persona le e gli studenti a ripetute umiliazioni e situazioni degradanti. il viaggio tra Ramallah, capitale amministrativa dei Territori, e Nablus, sede di An-Najah, la più grande università della Cisgiordania, è stato interrotto quasi per un giorno intero per consentire che avesse luogo una maratona di coloni illegali. Gli autori della relazione sono convinti che il boicottaggio accademico sia il modo più efficace e non violento a disposizione della società civile occidentale per mettere gli israeliani di fronte alla necessità di scegliere se continuare una politica di pulizia etnica e sabotaggio dell’istruzione palestinese o rivendicare l’appartenenza al mondo democratico (Israele è perfino membro virtuale dell’Unione europea). Con ogni evidenza le due opzioni non sono compatibili

PENSIERI SULLA DIGNITA' DELLA POLITICA
Magari i lettori non ci crederanno ma noi di Comune – accusati spesso di “disfattismo” e perfino di “crudeltà”, quando si tratta delle screditate istituzioni dello Stato e della politica – abbiamo un’amica, molto amica, che fa l’assessore. Sì, avete letto bene: l’assessore alle politiche sociali in un piccolo Comune, 40 mila abitanti, alla periferia di Roma. Beh, un paio di giorni prima di Ferragosto, Anna ci ha mandato dei suoi “pensier...i” che non voleva affidare all’auto-referenzialità di un blog o di certi social network. Chiede timidamente se “sono pertinenti all’im pianto di Comune-info”. Nascono dallo sgomento, scrive, e “dal riscontro che la dimensione sociale vive solo nella quotidianità (che è tanta e bella), ma se ne sono ormai perse le parole”. Conoscete la mortificazione che si prova di fronte a un uomo di 70 anni che vive con 270 euro, dorme in macchina, ha mandato la moglie da un’amica e il figlio è morto in un incidente? Sono persone rapinate della loro umanità, a cui non sappiamo dare alcuna risposta, scrive. A noi è sembrata una lettera disperata e bellissima, da leggere tutta d’un fiato ma fino in fondo. Non è uno sfogo. Al di là di qualche concetto da discutere e ripensare, come quelli di welfare e diritti, è la sola politica che può avere un senso, quella dell’etica e della dignità  A |

PIANTAVA FAGIOLINI IN UN CAMPO IMPUTRIDITO
Si chiamava Ioan Puscasu. E’ morto d’infarto, cioè di fatica e di caldo, cioè di lavoro. Si è sentito male mentre piantava fagiolini per quattro euro e mezzo l’ora sotto una serra di nylon alle porte di Carmagnola, a due passi da Torino. A Botosani, la città rumena da cui veniva ogni anno in Italia, di lavoro non ce n’è. Qui, come bracciante stagionale, sperava di poter guadagnare qualcosa in più per vivere meglio

LA DIFESA DELLA GENTE KURDA DI SILVAN
Le donne kurde della città di Silvan, in provincia di Diyarbakir, hanno costituito unità auto-organizzate per combattere nelle strade contro la polizia turca che minaccia esecuzioni sommarie, cerca di occupare i quartieri e mette i cecchini sui tetti delle case. Anche le anziane partecipano come possono alla resistenza, tutti scavano fossati per trincerarsi. “Siamo scese in strada per fermare la polizia dal compiere esecuzioni e impedire che venga sparso altro sangue”, hanno detto

LA FIDUCIA NEGLI ALTRI FA IL GELATO SOSPESO
Sì, certo molti si chiederanno se quel bambino è veramente bisognoso oppure se il commerciante non possa approfittare della generosità altrui. D’accordo, non lo sappiamo – dice la presidente dell’Associazione Salvamamme, che ha lanciato a Roma l’iniziativa -, ma la fiducia negli altri deve pur rinascere da qualche parte. E’ questo, forse, il valore essenziale di una bella idea che, sulla scia del caffè sospeso della tradizione partenopea, sta avendo un grande successo. Fate presto, si conclude a fine agosto

STIAMO DIVORANDO IL NOSTRO PIANETA
La situazione è nota da tempo. Per continuare a consumare l’acqua, l’aria, i suoli del pianeta al ritmo in cui complessivamente viviamo oggi, questo pianeta non è sufficente. O decidiamo di colonizzarne altri (e per fortuna non ne conosciamo di adatti) o riduciamo i nostri consumi. Ogni giorno ce lo dice l’incremento della deforestazione, della siccità, della scarsità di acqua dolce, dell’erosione dei suoli, della perdita di biodiversità e ...dell’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera. La Rete globale dell’impronta ecologica quest’anno ha calcolato che l’Earth Overshoot Day, il Giorno del sovrasfruttamento, quello in cui la natura ha esaurito la capacità di far fronte alle esigenze dell’umanità, è stato il 13 agosto. Da lì in poi stiamo consumando quelle degli anni futuri. Sono soprattutto le emissioni di carbonio che continuano a spingere l’Impronta Ecologica ben al di là delle possibilità del pianeta. Non abbiamo più molto tempo per fermarle

L'IMAM CHE NON VOLEVA VEDERE BIRRE........
Estate piena. Ferragosto. Tempo di leggere racconti di cose belle, magari provando a rendere ancor più relativo il valore del calendario, ma anche tempo di riflettere per provare a capire qualcosa in più dei codici e dei linguaggi di una realtà che mostra quasi con arroganza la sua terrificante velocità e complessità. La risacca della rete ci porta, tra i ciottoli e il bagnasciuga, questo bel reportage pubblicato in giugno dall’ottimo Vulcano Statale. Racconta il modo più impegnativo, ma forse anche il più sensato, per trascorrere qualche giorno di quella che era una “quasi-estate in riviera”, dove si dorme sul marciapiede e si insegna la democrazia ma dove, soprattutto, chi è venuto per aiutar e finisce aiutato 

RIBELLARSI FACENDO LA PASSATA
Possiamo promuovere un’agricoltura e una piccola distribuzione senza partire dal denaro? Domanda difficile: qualche risposta adeguata può nascere soltanto dalla terra. Così, nell’agosto del 2014 ci si incontra per la prima volta in un campo della Basilicata a raccogliere pomodori e poi caricare cassette: due gruppi, uniti dall’idea di cercare di costruire una piccola e sperimentale filiera alternativa del pomodoro. Oggi La salsa SfruttaZero è pr...onta. Dopo la fase agricola, dalla piantumazione alla raccolta dei pomodori, è iniziata la trasformazione in Salento, a Bari ed in Basilicata, che continuerà ancora per qualche settimana. Da qualche giorn o è iniziata anche la distribuzione, ultima fase di una filiera produttiva pulita e solidale, che promuove il cibo sano, rispettoso della terra e dell'ambiente legandolo alla qualità del lavoro ed alle sue condizioni.

 

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mercoledì 19 agosto 2015

Il suolo fertile è in pericolo: ne perdiamo 24 miliardi di tonnellate l'anno

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L'informatore Agrario
30c agosto 2015
IN PRIMO PIANO
Ogni anno perdiamo 24 miliardi di tonnellate di suolo fertile, un tasso di erosione tra le 10 e le 40 volte superiore alla capacità di rigenerazione. Il frutteto italiano si è ridotto di un terzo (-33%) negli ultimi quindici anni con la scomparsa di oltre 140.000 ettari...
MACFRUT 2015 - I WORKSHOP DEL 25 SETTEMBRE
Lo scopo principale delle analisi del terreno in serra è quello di fornire indicazioni sulla concentrazione degli elementi presenti nella soluzione nutritiva circolante del suolo (prontamente assimilabili...
La fertirrigazione è una tecnica che sfrutta l’irrigazione localizzata per distribuire oltre all’acqua anche gli elementi nutritivi (soluzione nutritiva), in modo da ottimizzare la gestione di...
L’entrata in vigore della direttiva sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (2009/128/Ce) ha introdotto importanti novità anche sulle macchine irroratrici con l’obbligo...
L’esposizione ai prodotti fitosanitari avviene durante le operazioni di preparazione e di applicazione della miscela, di pulizia delle macchine irroratrici e di
LIBRERIA VERDE - Sconto 10%
È risaputo quanto sia fondamentale la scelta varietale. Infatti la cultivar è determinante nella riuscita di un nuovo impianto, specialmente dal punto di vista economico. In quest’ottica il volume si propone come strumento per aiutare l’agricoltore in una corretta scelta varietale. Il frutticoltore trova tutte le nuove entrate nelle varie liste, le varietà consigliate per le diverse zone, i pregi e i difetti delle varietà in Lista, ecc. Questa pubblicazione raccoglie tutte le Liste 2014 pubblicate da L’Informatore Agrario e riporta i risultati delle prove agronomiche per fragola, piccoli frutti, ciliegio, albicocco, mandorlo, susino pesco, uva da tavola, melo e pero.
Si sa, le piante si ammalano, da sempre. Se in alcuni casi si tratta di episodi che non hanno influito sulle nostre vite, in altri invece hanno cambiato il corso della storia. Hanno determinato il cambiamento di stili di vita, come nel caso dell’usanza degli inglesi di bere il caffè. Hanno causato migrazioni di popolazioni, come quella degli irlandesi in America dovuta alla peronospora della patata. Nello sfogliare e leggere questo libro rimarrete, poi, piacevolmente sorpresi di come anche espressioni di uso comune si siano originate proprio a seguito di malattie che hanno colpito le piante. Tante citazioni e un ricco corredo fotografico completano quest’opera e le danno una forte valenza culturale.
Newsletter a cura della Redazione de: L'Informatore Agrario - Settimanale
Direttore: Antonio Boschetti
Redazione: Via Bencivenga-Biondani, 16 - 37133 Verona (VR)
Tel. 045.8057511 - Fax 045.597510 - @: segreteria@informatoreagrario.it
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giovedì 13 agosto 2015

Buon ferragosto

NEWSLETTER DI COMUNE

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Sopravvissuti in modo fortunoso alle settimane in cui Roma s’è arroventata fino a farci rimpiangere il respiro di Flegetonte dei primi giorni di luglio, eccoci finalmente arrivati a qualche giorno di riposo ferragostano. Non andiamo in ferie, per carità, non vi prendete pena. Bisognerebbe essere "occupati", come dicono i buontemponi. Ci limitiamo a rallentare ancora un po’ il ritmo, tanto per riposare gli occhi e le idee. E poi per rimuginare meglio, senza la routine di ogni giorno, su un settembre che spunta già dietro l’angolo e dovrebbe portare qualche sorpresa. Buon ferragosto, dunque, e non dimenticate di regalare un fiore agli animali da tiro. Prima di liberarli dal giogo, naturalmente

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IL DOMINIO A TEMPO PIENO
Esistono analogie tra la logica del campo di concentramento e le politiche di austerità che vengono imposte ai giorni nostri, come accade ad esempio nel laboratorio greco? Da tempo Giorgio Agamben sostiene di sì: è il campo di concentramento e non la città il paradigma politico dell’Occidente. Il concetto di “nuda vita” non prevede la possibilità di ritorno alla politica classica. L’autorevole storico catalano Josep Fontana dice che i fondamenti sono gli stessi: ridurre al minimo i costi del lavoro ed eliminare gli improduttivi. Zibechi indica l’andare e venire dal lavoro al consumo e poi si domanda: come si fa a far politica in queste condizioni? Risposte non ce ne sono, anzi diffidiamo di chi ne ha sempr e di pronte. Non ci sono nemmeno manuali, dobbiamo imparare, ragionare e provare. Questo articolo indica, intanto, due possibili direzioni verso cui indirizzare la riflessione. Ne parleremo nel prossimo viaggio di Raúl in Italia a fine agosto

IL VIAGGIO IN ITALIA DI ZIBECHI E OLIVERA. LE DATE E I LUOGHI

Sono due tra le persone che meglio conoscono l’America latina de los de abajo, quella che nei territori resiste al dominio del denaro e del capitale e cerca di creare mondi nuovi. Mondi nei quali la gente prova a lottare per fare quel che più ritiene necessario, interessante, piacevole. Si ribella facendo, come diciamo in queste pagine. Mondi molto diversi da quello che un sistema impazzito e predatorio fa correre a velocità impressionante verso l’autodistruzione. Quelle due persone si tengono ben lontane dai governi (di destra e di “sinistra”) e dagli incarichi accademici o istituzionali, cioè dalle posizioni dalle quali, anche indipendentemente dalle proprie volontà e ambizioni, non è mai stato possibile far nascere, crescere e accompagnare i cambiamenti profondi della società... Marco Calabria

L'AMERICA RITORNA IL CORTILE DI CASA DEGLI USA?

Barack Obama dichiara di aver “assoluta fiducia” in Dilma Rousseff, il Brasile “è un leader mondiale”. Dilma ricambia dicendo: “Io credo nel Presidente”. Solo due anni fa aveva sospeso un viaggio negli Usa dopo le rivelazioni sullo spionaggio cui veniva sottoposta. C’è una riconfigurazione delle relazioni continentali? Nei prossimi mesi i fatti parleranno da sé. Uno dei nodi decisivi è la cooperazione militare nell’area aerospaziale; un altro, non meno importante, è se Petrobras continuerà a controllare o meno i giacimenti di petrolio (noti come Pré.sal) nella piattaforma marittima. Influenti membri dell’opposizione –all’offensiva contro una Dilma in evidente difficoltà – hanno promesso a imprese statunitensi di modificare la legislazione per facilitare l’accesso al petrolio brasiliano finora sotto controllo dell&rs quo;impresa statale. Una radiografia dettagliatissima delle relazioni tra Usa e Brasile per comprendere la portata di un riavvicinamento che, in un momento in cui il Brasile attraversa una forte instabilità economica e politica, può tagliare le ali di una regione che aveva fatto solidi passi verso la propria indipendenza e farla tornare il buon vecchio patio trasero, il cortile del retro della casa, di Washington

SE DOVESSE ACCADERMI QUALCOSA......
Nadia Vera Pérez, antropologa originaria del Chiapas, voleva cambiare il volto del Messico e del mondo. Per questo promuoveva la cultura indipendente e partecipava alle lotte dei movimenti sociali. È stata torturata, violentata e uccisa il 31 luglio, insieme al compagno Rubén Espinosa e ad altre tre donne che si trovavano nell’appartamento di Città del Messico in cui abitava dopo esser stata costretta a fuggire da Veracruz. Otto mesi prim...a aveva rilasciato un’intervista a Rompeviento Tv durante la quale non aveva mai smesso di guardare la porta e la finestra temendo l’irruzione di qualcuno. Le sue ultime parole (le potete ascoltare qui so tto) erano state per dire che qualora fosse successo qualcosa a lei, alla sua famiglia o ai suoi compagni, la responsabilità andava attribuita tutta allo Stato e al governatore di Veracruz, Javier Duarte. La Procura di Città del Messico ora sostiene si tratti di rapina e vuole chiudere il caso

LA MAMMA DI NADIA ROMPE IL SILENZIO

Mirtha Luz Pérez Robledo, la mamma di Nadia Vera, la ragazza torturata, violentata e uccisa il 31 luglio a Città del Messico, ha molte domande da porre alla Procura della capitale messicana. Lo fa (non a caso) dal Centro per i diritti umani Fray Bartolomé de Las Casas, in Chiapas, dove vive e dov’era nata anche sua figlia. E lo fa senza dimenticare nessuna delle molte incongruenze che ha mostrato un’autorità  giudiziaria troppo preoccupata di seguire frettolosamente la pista della rapina ignorando le precise e pesantissime responsabilità indicate dalle vittime. A seguire, una bellissima lettera aperta alla comunità artistica internazionale per non dimenticare Nadia e quel che ha dato un senso alla sua vita 

QUANDO IL BAMBINO NON E' UN RECIPIENTE
Una delle più belle è la scuola Màgoria, piccola e molto familiare, dove si persegue una filosofia di vicinanza e affettività basata sul contatto fisico ed emotivo. Jaime González, che la dirige e l’ha fondata, spiega quella pedagogia con altre parole: il bambino non è un recipiente da riempire, è un fuoco che si accende. Le cooperative di insegnamento hanno una lunga tradizione in Catalogna. L’hanno ereditata dalle scuole nate nel periodo che precedette il franchismo ma sono sempre rimaste un po’ in ombra. Eppure, oltre a essere fondate su pratiche inclusive e principi democratici e condivisi, potrebbero indicare una delle vie percorribili per una gestione diversa, sostenibile, partecipata, forse pronta a uscire dall’ombra

LE OCCASIONI MANCATE DA OBAMA SUL CLIMA

Il presidente degli Stati Uniti ammette che quella attuale è l’ultima generazione che può impedire la catastrofe del cambiamento climatico ma non trova il coraggio di prendere atto davvero e fare scelte conseguenti. Nei primi giorni di agosto ha annunciato misure che indicano un possibile cambiamento di rotta rispetto al passato e che troveranno notevoli opposizioni irresponsabili dei singoli Stati. Eppure, si tratta ancora di provvedimenti irrisori rispetto alla gravità della situazione. Gli scienziati che hanno elaborato il quinto rapporto dell’IPCC  hanno detto che, se si vuole che abbiano degli effetti reali sui meccanismi del clima, le misure per fermare la catastrofe vanno prese entro il 2020, cioè a partire da subito

AGGIUSTARE LE COSE FA VIVERE MEGLIO INSIEME
Per molte persone, soprattutto quelle poco avvezze a usare le mani, sono luoghi miracolosi. Per altre, meno portate alla spiritualità, sono soltanto luoghi utilissimi dove si esercita l’antica arte del saper vivere insieme. Nei Caffè delle riparazioni ci sono attrezzi e materiali per riparare vestiti, mobili, biciclette, giocattoli, stoviglie, elettrodomestici. Non solo strumenti, però, si possono incontrare elettricisti, sarte, ca...rpentieri, meccanici. E chi non ha niente da aggiustare può fermarsi per bere una tazza di tè o di caffè, per aiutare gli altri o per leggere un libro sul fai-da-te. Partita dall’O landa, questa straordinaria iniziativa si è rapidamente diffusa in tutto il mondo. Oggi i Caffè dove si aggiusta tutto sono 750, distribuiti in 18 Paesi e il loro numero continua a crescere. Gli ultimi sono nati in Giappone e in Cile ma sta per aggiungersi l’Egitto

L'ORIGINE DELLA VIOLENZA E I MAESTROS DI OAXACA
Il governo federale e quello dello stato di Oaxaca cercano lo scontro con gli insegnanti, il settore che la storia recente dei conflitti messicani indica come il più forte della resistenza alla privatizzazione della scuola pubblica. A fine luglio, in una grande marcia di protesta, sono stati schierati 10 mila tra poliziotti e gendarmi, una militarizzazione inaudita del territorio. Anche la magistratura, come ogni altra istituzio...ne dello Stato, fa la sua parte. Nel 2009 la Corte Suprema ammise che lo Stato impiega i corpi di polizia in modo irresponsabile e arbitrario. Sarebbe dunque “inutile che – con leggi, trattati o discorsi – il nostro paese riconosca e rispetti i diritti umani, se allorché vengono violati … le violazioni restano impunite e non si rende giustizia alle vittime”. Eppure, nel rapporto su Oaxaca, la Corte ha detto che le autorità possono violare le garanzie costituzionali, sospendendole anche per un tempo illimitato. Un’impostazione giuridica aberrante, tecnicamente ridicola, eticamente intollerabile e politicamente criminale: uno stato di eccezione non dichiarato, che dà forma legale a quanto è manifestamente illegale. Eppure, scrive Gustavo Esteva, los maestros non saranno lasciati soli. L’aggressione che ora subiscono potrà unirli di nuovo alla gente e preparare una loro rinascita 

GLI ARTIGIANI DI QUEL BORGO ANTICO
L’articolo "L’antico mestiere del maestro del rame" di Elisabetta Pau, un ritratto dell’ultimo artigiano di Isili (Cagliari) che lavora il metallo rosso, è stato molto letto. “Qui in Agnone, nell’Alto Molise, per fortuna quest’arte continua – ha commentato tra gli altri Enzo Carmine Delli Quadri di Altosannio.it – Il 5 agosto è stato anche inaugurato il Museo del rame, grazie a Francesco Gerbasi, il quale mentiene viva la tradizione in quest...o borgo antico sui monti del Sannio”. Un articolo di Nicola Mastronardi, scrittore e direttore della biblioteca storica di Agnone. spiega perché quel museo è un luogo magico, tra memoria, percorsi didattici e laboratoriali, tine, filmati, pentole e tenaglie. Le cose certe sono due. La prima, la lavorazione del rame resta un’antica arte di quelli che vivono in basso. La seconda, come ricorda Clifford Conner nello spelendido Storia popolare della scienza (Tropea) – un testo da diffondere nelle scuole e che secondo Howard Zinn ha fatto “vacillare i palazzi dell’ortodossia” – abbiamo bisogno di sguardi nuovi sul ruolo ricoperto dalle persone comuni nella scienza, nell’arte e nella vita di ogni giorno

 

VIVERE DA DIFFERENTI E UGUALI NELLA DIGNITA'
Lo straordinario successo che lo scorso anno ha ottenuto Educare alle differenze racconta diverse cose sulle possibilità di trasformare la società italiana nella direzione di una maggiore inclusione nella sfera della cittadinanza. La prima è che ad essere aggredito è il principio che vede la scuola come spazio di educazione al vivere in comune e come risorsa per aprire le nuove generazioni a una cittadinanza plurale e a un’etica ch...e può differire dall’educazione impartita nelle famiglie di origine. La seconda è che in tutta Italia ci sono soggetti collettivi e singoli professionisti che sviluppano progetti efficaci e di qualit&agra ve; per la valorizzazione delle differenze, l’educazione sentimentale, la prevenzione e il contrasto di ogni forma di discriminazione e sopraffazione. Se ne riparlerà prestissimo a Roma, a metà settembre, con la seconda edizione

LETTERA A UN TURISTA DEL SALENTO
"Caro turista,
sappi che la maggior parte degli ulivi che vedi in giro e che sono secchi o mutilati, non sono malati di xylella. Molti di quegli ulivi sono stati trattati, qualche settimana fa, prima del tuo arrivo in Salento, con il fuoco, con trattamenti chimici disseccanti “casualmente” irrorrati sulla chioma ....
Dopo oltre tre anni, non hanno ancora dimostrato, con esami di laboratorio accettati dalla comunità scientifica internazionale, ...che xylella è patogeno per l’ulivo ....
Ma a loro non interessa la vera causa dell’essiccamento, se si tratta di funghi patogeni o altro. Ai fautori di questo piano basta dimostrare (e convincere l’Ue) che c’è un’epidemia di xylella per ottenere l’ok per le eradicazione, e liberare così spazio per realizzare una miriade di faccende ....
Ma stai tranquillo, turista, abbiamo sgamato in tempo il loro diabolico piano. Adesso sarà dura per tutti" LA LETTERA COMPLETA

VENDEREMO CARA LA PELLE. NO OMBRINA
Dopo la firma del decreto di compatibilità ambientale, la via istituzionale per devastare un bel tratto delle coste adriatiche è finalmente spalancata. Incurante delle proteste popolari e ambientaliste, arrogante come un qualsiasi governatore texano, Matteo Renzi regala alla multinazionale Rockhopper la concessione per far trivellare con tecniche aggressive, alla ricerca gas e petrolio, i fondali sabbiosi di un mare chiuso come l’Adriatico.... Si avvelena così, con cadmio e mercurio, una costa preziosa, a due passi dalle più belle spiagge abruzzesi. Eppure gli Abruzzesi sono gente fiera, difficilmente accetteranno di abitare un regno delle trivelle ed è assai poco probabile che restino a guardare lo scempio di un luogo che possono ancora difendere in mille modi

SLOT FREE? MENO TASSE COMUNALI A NOVELLARA
Il benessere della comunità è un valore importante e il Comune di Novellara non lo dimentica. Così ha deciso di premiare con una riduzione delle tasse gli esercenti di bar, tabaccherie ed edicole che esporranno una vetrofania che segnala il loro rifiuto di ospitare le slot machine o le macchine VLT. Se ne va anche l’odiosa tassa sull’ombra delle tende o delle pensiline

IL GRIDO DEI POVERI E QUELLO DELLA TERRA
Un messaggio forte e chiaro, quello della straordinaria enciclica scritta di suo pugno da Francesco. Ha sorpreso anche i più avveduti ambientalisti ed ecologisti per la sua visione ampia e lascia tracce profonde e chiare di sè. Ogni virgola è densa di significati, di denuncia come di speranza nel cambiamento. Un grido che pone sullo stesso livello la voce dei poveri e quella della terra e un invito alla solidarietà tra la famiglia umana e la sua casa comune in questo pianeta 

IL RAPPORTO SVIMEZ E LE LETTERE A UN MERIDIONE MAI NATO
Ogni volta che si ha a che fare con faccende che riguardano il Sud, si tira in ballo un linguaggio medicale. Il Sud è inchiodato alla trave del sottosviluppo che richiama una terapia d’urto duratura, se non uno stato di eccezione permanente. Eppure, come spiega questo saggio di Giso Amendola, Girolamo De Michele, Francesco Ferri e Francesco Festa, non mancano meridionalismi eretici e sguardi laterali, che aiutano a romp...ere con la retorica del Sud “vittima”, ribaltamento speculare della retorica dello sviluppo. I meridi onalismi eretici hanno mostrato come il Sud sia abitato da resistenze eterogenee e da una cooperazione sociale che non è riducibile né alla linearità sviluppista né al comando sovrano. I meridionalismi eretici sono critica dell’omogeneo, del nazionale, ciò che permette di gridare OXI alla logica del debito. Ma sono soprattutto l'insieme delle mille pratiche precarie e poco visibili della cooperazione dal basso e del welfare autogestito con le quali una popolazione tenuta a livelli di disoccupazione “ufficiale” a due cifre si arrabatta, resiste e crea mondi diversi

IL PROBLEMA REALE
"Ciò che abbiamo sotto i nostri occhi, tra Ventimiglia e Mentone, e spingendosi oltre fino a Calais, è il riproporsi di politiche razziali che si credevano superate .... Qui non c’è un problema di ordine pubblico, ma un problema politico e sociale .... - scrivono dal Presidio permanente No Border di Ventimiglia - È triste vedere come alcuni professionisti dell’informazione non capiscano alcune cose fondamentali: chiedere di non fare una fotografia o un video... dei migranti in viaggio non è un attacco al diritto d’informazione, ma la tutela di persone la cui identificazione potrebbe avere conseguenze pesanti sulle proprie scelte di vita. Sconcerta l’invadenza di certi operatori che pretenderebbero, in nome del diritto di cronaca, di poter violare perfino l’intimità dei luoghi dedicati all’igiene e al riposo .... " 

 

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