lunedì 4 gennaio 2016

Riprendersi le città

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FACCIAMO COMUNE INSIEME

RACCONTARE IL MONDO OGNI GIORNO PER NON ABITUARSI AL DOMINIO

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RIPRENDERSI LE CITTÀ
Le città sembrano essere intensamente attraversate, in questa fase storica, da processi e pratiche di appropriazione e ri-appropriazione dei luoghi, dei propri contesti di vita. Si tratta, in realtà, di esperienze molto diverse tra loro: dagli orti urbani alle forme di autogestione della città informale e autocostruita, dal parkour alle occupazioni a scopo abitativo, dagli spazi verdi autogestiti alle occupazioni dei luoghi di produzione culturale (cinema, teatri, ecc.), dagli usi temporanei di spazi abbandonati all’utilizzazione degli spazi pubblici per attività collettive organizzate, ecc.. Di sicuro l’azione e il pensiero politici sono trasformati attraverso la ricomposizione dei legami sociali e un rapporto diverso con la vita di ogni giorno< strong>
CARLO CELLAMARE

CREARE BENI COMUNI GEORGE CAFFENTZIS E SILVIA FEDERICI

PENSIERI CHE DIVENTANO AZIONI [CARLO CELLAMARE]
L'ADESIONE ALLA CAMPAGNA FACCIAMO COMUNE INSIEME
"
Carissimi, grazie del vostro impegno e delle vostre finestre su un mondo ricco e che ha voglia di pensare altrimenti. Mi offrite un sacco di idee e mi fate sentire in rete con un mondo di persone che vuole continuare a pensare, che vive con passione, che dà importanza alle scelte della vita, che produce continuamente con la propria vita una realtà diversa. Che non è solo pensata, è vissuta. È questa una grande differenza. Pensieri che diventano azioni, storie di vita che diventano riflessioni vissute e condivise. Una grande ricc hezza che trabocca in un mondo che sembra povero di senso. Mi fate gustare un mondo che a molti sembrerebbe arido (e drammatico lo è, lo sappiamo bene), ma che invece apre molte prospettive di futuro. Buon lavoro, io non farò mancare il mio contributo"

LA TAVERNA DELLE ERBE E UNA STORIA PICCOLA
Una gran bella partenza. È un brindisi prezioso e avvincente quello che saluta il 2016 offrendo alla nostra campagna una taverna delle erbe più libere, quelle selvatiche. Patrizia, che con eleganza e passione racconta abitualmente su queste pagine storie molto laiche di Palestina e di erbacce, ci farà presto conoscere la data. Per questa volta, intanto, scrive di una storia islamica che svela uno dei mondi diversi tanto cari a Comune. Una storia piccola piccola, capace di sorprendere e far sorridere, nella sua delicatezza, della stoltezza e della meschinità di una fobia e di un pregiudizio che perfino nella notte di fine anno hanno dilagato nelle città di mezza Europa
PATRIZIA CECCONI

RIBELLARSI CON UNA BIBLIOTECA
Una biblioteca che chiude dovrebbe essere considerato sempre un lutto nazionale, scrive Giorgio Nebbia. Lutto ancora più doloroso se la biblioteca, come la Giovenale di Roma, è in periferia e se col tempo è diventata non solo un presidio culturale e sociale ma anche un archivio storico sui temi ambientali. Gli amministratori del Comune senza sindaco più noto d’Italia hanno comunicato ai cittadini, agli studenti e alle studentesse e agli operatori che se vogliono tenere aperta la biblioteca dovranno pagarsela di tasca propria. Tuttavia hanno sottovalutato la protesta, soprattutto degli studenti (nell'articolo le foto della grande azione diretta del 28 dicembre, biblioteca a cielo aperto): al momento il Comune di Roma è stato costretto a concedere almeno una proroga di alcuni mesi (senza fondi)
GIORGIO NEBBIA

PER UNA POLITICA COMMOSSA
1. ... La politica deve avere un sapore di alba, di gente che sa fare il pane e riconosce il vento...
2. Conoscere un luogo e abitarlo, questo è importante. Sapere a che punto è il grano, come stanno le vacche, che fine faranno le api. Sapere dove stanno le sorgenti...
3. Più che la foga della crescita, ci vorrebbe il culto dell’attenzione. Attenzione a chi cade, al sole che nasce e che muore, ai ragazzi che crescono... Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, rallentare più che accelerare, significa dare valore al silenzio, al buio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza.
4. Considerare che oggi il margine può essere più fecondo del centro...
5. Abbiamo bisogno di strategie per assicurare reddito a chi non ce l’ha, ma a nche di conservare paesaggi inoperosi, luoghi salvi dalla catena del consumare e del produrre...
6. Politica e poesia intrecciate ogni giorno, in ogni luogo... Molti lo stanno già facendo. Non stanno in parlamento e non è importante che ci vadano...
7. ... Cediamo la strada agli alberi...
QUI IL DECALOGO COMPLETO DI FRANCO ARMINIO

SMETTETE DI SPARARE
Per ribellarsi alla violenza Vanessa German ha portato arte, riciclo e bambini in strada con risultati straordinari. Scultrice, poetessa, attrice, insegnante, Vanessa vive a Pittsburgh, negli Usa, in un quartiere chiamato Homewood che è stato definito dai media “il vicinato più pericoloso d’America”, piagato com’è da anni da povertà, attività criminali e presenza continua di scontri a fuoco. I materiali usati da Vanessa sono tutti riciclati: bambole rotte, stoffe vecchie, barattoli, oggetti gettati via e raccattati per strada. Anche i colori sono per la maggior parte frutto di riciclo. Del resto, Vanessa da bambina era poverissima e qualsiasi cosa desiderasse non poteva averla, ma sua madre la incoraggiava cos tantemente a creare da sola quel che voleva, con quello che poteva trovare attorno a sé. Quando ascolteremo notizie sulla violenza e sull'impoverimento nelle città statunitensi più che ai governi pensiamo a Vanessa
MARIA G. DI RIENZO

TERRORISMO XYLELLISTA
Dopo aver creato l’emergenza mediatica (con i giornalisti amici) dell’epidemia di xylella, continuano ancora con la logica del terrore. Adesso – con il blocco delle eradicazioni degli ulivi in corso – la paura da incutere è la fantomatica procedura Ue di infrazione. Nei giorni scorsi è rimbalzata infatti la notizia dell’invio, da parte del ministro Maurizio Martina, di una lettera a Michele Emiliano (presidente della Regione Puglia), con cui viene chiesto, più o meno, cosa intende fare la Regione per contrastare la (presunta) diffusione della (presunta) epidemia di xylella, visto le dimissioni del Generale Commissario Silletti... Ci sarebbero molte cose da dire sulla procedura euroepa, tuttavia il ministro, non deve fuggire pr ima di tutto da un preliminare giudizio, per ora solo politico: la lettera di messa in mora e le dimissioni del Commissario Silletti sono già due primi segnali del suo clamoroso fallimento...
CROCIFISSO ALOISI

IL 2015 DELLA SCUOLA
Cominciano a realizzarsi nella pratica, piano piano, gli aspetti perversi e distruttivi della scuola pubblica democratica della legge 107 con i presidi manager, un'aziendalizzazione sempre più accentuata, la competitività tra scuole. L’operazione di demolizione dell’anima democratica e pedagogica della scuola è dunque al suo culmine. Abbiamo bisogno di agorà pedagogiche diffuse nei territori con insegnanti e genitori, abbiamo bisogno di costruire un nuovo modo di stare insieme per co-educarsi
ALAIN GOUSSOT

LETTERA DI MARIO LODI AGLI INSEGNANTI

CIBO E BANALITÀ DEL MALE
"Focalizzando il problema della violenza sugli animali non umani sul 'mangiar carne', si va diritti al cuore della questione perché grandissima parte di tale violenza non è agita da persone sadiche e malvagie, ma è consentita e supportata da quelle 'normali'. Il mangiar carne è chiaro esempio di quella banalità del male, che proprio in quanto banale viene accettata nella sua pretesa normalità, disconosciuta nella sua portata e nelle sue conseguenze... Gli animali nel mondo vengono mangiati da molti... nonostante sia possibile, facile, sensato, oltrechè imperativo morale, nutrirci d’altro... Resiste l'ostinata convinzione che gli animali sono lì giusto per essere da noi mangiati... Moltissimo resta da far e affinchè una consapevolezza diversa si vada diffondendo: la consapevolezza, da trasformare in responsabilità, che nella stratosferica lotta per i diritti animali, il campo dell’alimentazione è quello in cui ognuno di noi, oggi stesso, può apportare un personale e fondamentale contributo, spostando il focus dell’interesse dalla propria pancia e dalla propria testa e dal proprio cuore a quelli speculari degli altri animali. Decidendo una volta per tutte in quale mondo vogliamo vivere..."
ANNAMARIA MANZONI

IL MINIMO VALORE ETICO PER CAMBIARE
Il presidente del Comitato etico di Etica Sgr risponde alla lettera di Paolo Trezzi sulla (im)possibilità di coesistenza tra etica e rendimento del risparmio attraverso i fondi d’investimento e sul fatto che questi debbano essere promossi, più o meno direttamente, da una Banca Etica. Becchetti ascrive gli argomenti esposti all’eterno dilemma tra purezza dei comportamenti e capacità di trasformare il mondo: dobbiamo realizzare un grande sogno, non possiamo abbandonare i tentativi di contaminare la realtà “sporcandoci le mani” per ritirarci nella nostra cittadella incontaminata, come vorrebbe Trezzi. Il risultato, spiega, sarebbe di diventare del tutto irrileva nti “perché non saremmo seguiti che dallo 0,1 per cento della popolazione”. Premiando i “meno peggio” si creano invece stimoli e incentivi perché le aziende migliorino realmente sul fronte della responsabilità sociale e ambientale
LEONARDO BECCHETTI

SFRATTO PER IL PONTE CHE RIFIUTA LA GUERRA
Sono in tanti a occuparsi di Un ponte per... in questi mesi: c'è chi ha ripreso in mano i racconti e le analisi degli ultimi anni scritti da Iraq e Siria molto prima che media e politica scoprissero l'emergenza profughi, c'è chi sostiene la nuova campagna dedicata dalla storica ong pacifista al diritto all'istruzione dei bambini siriani e iracheni, ma c'è anche chi, come l'Isma (ente autonomo controllato dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma) ha deciso di sfrattare Un ponte per... dalla loro sede romana, nonostante la volontà di corrispondere un giusto canone. Intanto il 2 gennaio, una delegazione di nove volontari/e di Un ponte per... è arrivata sull'isola di Lesvos in Grecia dove rimarrà una settimana per por tare la solidarietà a chi fugge dalla guerra (ogni giorno anche ora con il mare grosso arrivano sull'isola più di mille persone). Sì, questi di Un ponte per... bisogna proprio sfrattarli
MARTINA PIGNATTI

LA ROTTA BALCANICA CHE NON FA PIÙ NOTIZIA
Solo qualche mese fa la drammatica odissea della gente in fuga dalla guerra che entrava in Europa da est commuoveva il mondo e apriva i telegiornali, i campi profughi dell’est brulicavano di reporter. Oggi la via balcanica dei profughi e dei migranti sembra non interessare più nessuno, in attesa di un nuovo tempo in cui chi ha il potere di farlo deciderà che è venuto il momento di proclamare l’emergenza. Eppure migliaia di persone continuano a passare di lì, ora arrivano soprattutto donne sole con bambini, e il grande freddo è alle porte. Un reportage dell’Osservatorio Balcani racconta la “normalità” di quell’esodo che per qualcuno può diventare perfino un buon affare
STEFANO LUSA

LA MERAVIGLIA DEL CIRCO SOCIALE
"Vogliamo portare spettacoli, parate e laboratori in quelle zone del mondo dove la vita si complica a causa di povertà, guerre e sfruttamento", dicono quelli di Circo InZir (che in emiliano significa ‘in giro’). Dopo Algeria e Guatemala, il collettivo di artisti nato a Bologna (e che raccoglie una decina di giovani artisti tra giocolieri, clown, funambol) è pronto a partire per il Corno d’Africa: “Il circo di strada è uno degli strumenti migliori per creare rapporti sociali e diminuire le distanze...” [notizia, foto, video e proposta]
REDATTORE SOCIALE

LE POLVERI SOTTILI SIAMO NOI
Ormai è noto: il grosso delle polveri sottili è alimentato da caldaie e auto. "Quanto, di quel consumo, sarebbe riducibile tagliando sprechi, inefficienze e usi impropri?", scrive Marco Boschini dei Comuni virtuosi. Ma noi che facciamo davvero per ridurre quei consumi? Certo non bastano le scelte individuali per cambiare un sistema che fonda la sua esistenza (e dissolutezza) in un modello di sviluppo fallito (servono meno cemento e autostrade, più trasporto pubblico ed efficienza energetica negli edifici pubblici e privati, autoproduzione di energia per industria e agricoltura), ma è dalle nostre scelte della vita di ogni giorno che occorre cominciare. Oppure preferiamo protestare suonando il clacson mentre siamo in coda per il centro commerciale?
MARCO BOSCHINI

NON ASPETTEREMO L'AMMINISTRAZIONE
Dimezzamento del parco macchine nell’arco di cinque anni tramite il disincentivo all’uso e l’incentivo a quelle non inquinanti, area urbana 30 km/h, bike lanes (piste ciclabili non protette) come se piovesse, ciclabili, car e bike sharing, pedonalizzazioni spinte... Appunti di Salvaiciclisti Roma per amministrazione e cittadini: "Noi non chiediamo, noi mostriamo la strada da intraprendere... "
R.C.

BLOCCARE IL TRAFFICO NON BASTA PIÙ
Raddoppio ferroviario, rete di piste ciclabili, bus elettrici... Immaginate cosa sarebbe Milano se alla sua conversione ecologica si assegnassero le risorse stanziate per Expo2015
DOMENICO FINIGUERRA

LA GIOIOSA VOGLIA DI CAMBIARE
Il primo gennaio a Gioiosa Ionica, comune della Locride, è cominciata la raccolta differenziata porta a porta. Tuttavia la notizia che arriva da questo comune di sette mila abitanti, e che i “grandi” media dimenticano, è un’altra: meno di un mese fa le auto del sindaco Salvatore Fuda sono state prese di mira da colpi di pistola, il 31 dicembre invece sono stati dati alle fiamme proprio due mezzi pubblici della raccolta della spazzatura. Quello che è certo è che da un paio di anni pezzi di società civile a Gioiosa hanno smesso di aspettare cambiamenti dall’alto e hanno cominciato a risvegliare partecipazione e voglia di fare in molti modi, anche con l’amministrazione locale. Il Comun, tra le altre cose, dopo essersi occ upato di acqua pubblica è entrato nella Rete dei comuni solidali perché ha avviato un’impiortante progetto virtuoso di accoglienza dei migranti
JLC

IL TEMPO DEL MONOPATTINO
Viaggiare in monopattino ha numerosi vantaggi: è estremamente compatto per cui sale su treni e bus (utile nell”intermodalita”, in caso di pioggia improvvisa o di passaggi in auto), non fora perché ha le ruote piene, non necessita di manutenzione e permette di fare attività fisica. E soprattutto diverte!
MARCO CONTI

L'ANNO NUOVO E L'ORECCHIO ACERBO
In una delle sue poesie più amate, Gianni Rodari lo dice con la consueta favolosa semplicità: c’è una scuola grande come il mondo, ci insegnano maestri e professori ma anche avvocati, muratori, giornali, cartelli stradali, temporali, stelle. Di imparare, in quelle stanze oceaniche, non si finisce mai. Magari anche la Fantastica (di Novalis ma tanto cara a Rodari), sì più o meno l’immaginazione creativa, o l’arte di inventare il racconto di quel che potrebbe già esistere ma non esiste (o noi non ri-conosciamo) ancora. Insomma i mondi nuovi, come diciamo spesso su queste pagine. Però bisogna saper imparare ad ascoltare, ci vuole un certo orecchio. Forse è proprio di una nuova grammatica della fantasia “rodariana” che avremmo bisogno per cominciare a sfogliare le pagine dell’anno che comincia oggi, tenendo bene a mente che quel che ci opprime, come quel che ci libera, dipende da noi
GIANNI RODARI

 

 

 

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mercoledì 30 dicembre 2015

Creare beni comuni

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CREARE BENI COMUNI
Ovunque gli spazi urbani vengono privatizzati, le strade commercializzate ed è proibito persino sdraiarsi su di una spiaggia senza pagare. I fiumi intanto vengono contenuti dalle dighe, le foreste disboscate, l’acqua imbottigliata e messa sul mercato, i sistemi di conoscenza tradizionali saccheggiati attraverso norme di proprietà intellettuale e le scuole trasformate in imprese. Ciò spiega perché l’idea dei beni comuni esercita una forte attrattiva sull’immaginario collettivo. Del resto in ogni angolo del mondo gruppi di persone hanno cominciato a costruire insieme beni comuni: orti urbani, banche del tempo, gruppi di acquisto solidale, monete locali, licenze creative commons, pratiche di baratto, cucine popolari, esperienze di pesca comunitaria… Creare e difendere beni comuni è più di un argine contro gli assalti neoliberisti alle nostre vite. È la forma embrionale di un modo diverso di vivere, è il seme di una società oltre il mercato e lo stato. “Il nostro compito è comprendere come possiamo connettere queste diverse realtà – spiegano in questo splendido saggio George Caffentzis e Silvia Federici – E come possiamo assicurarci che i beni comuni che creiamo siano realmente trasformativi delle nostre relazioni sociali e non possano essere cooptati”. Nella foto principale che trovate in questo articolo, un momento del pranzo comunitario al centro sociale il Pozzo di Firenze, preparato dalla Comunità delle Piagge
GEORGE CAFFENTZIS E SILVIA FEDERICI

METTERE IN COMUNE JOHN HOLLOWAY

CAMMINARE DOMANDANDO
[ALESSANDRO SANTORO, COMUNITÀ DELLE PIAGGE]

Non posso non sentirmi parte di questa meravigliosa famiglia dei senza potere che ci prova a ricostruire un mondo altro dal basso, mettendo testa cuore e piedi a servizio del bene comune e della nostra madre terra. Sono con voi … e con me tutta al comunità delle Piagge

LUI TRONCA, NOI CI RIBELLIAMO
Hanno recuperato un casale abbandonato in periferia, lo hanno restituito ai cittadini promuovendo e ospitando iniziative sociali e culturali, hanno trovato il tempo, le idee e i compagni di strada per mettere su l'orto, il mercato contadino mensile, la biosteria, la ciclofficina, il Gruppo di acquisto solidale... Tutto senza sostegno dalle istituzioni e senza fare del profitto la bussola del proprio agire. Eppure in questi giorni l'ex casale Falchetti di Roma, autogestito dal Laboratorio sociale 100 celle, ha ricevuto una lettera (come molti altri spazi sociali della città) con cui il commissario Tronca chiede soldi e invita a lasciare le chiavi...
LABORATORIO SO CIALE 100CELLE

PERIFERIE ROMANE [CARLO CELLAMARE]

IL CLIMA, LA TAVERNA E LA VITA IN COMUNE [PINILLA DE GIROLAMO]

NIENTE TORNERÀ COME PRIMA IN AMERICA LATINA
Nessun libro di storia dell’América Latina ricorderà il 2015 come un anno delle rivoluzioni ma tutti dovrebbero segnalarne la straordinaria importanza. Mentre si fa ogni giorno più veloce il declino dei governi progressisti, un’alchimia assai diversa ricompone con nuove energie e inediti protagonisti il composito patchwork dei movimenti antisistemici. Diversi tra loro si apprestano a fronteggiare quell’avanzata delle destre che, puntuali, presentano i riti consunti dell’alternanza politica. Al di là dei discorsi sull’orgoglio patrio e i socialismi del futuro, tuttavia, le esperienze vissute da milioni di persone producono sempre cambiamenti veri che sedimentano nella società: nulla tor nerà come prima dell’era progressista. La tristezza di chi rimpiange la retorica di grandi leader carismatici apre un contrasto interessante con l’allegria di chi, come Raúl Zibechi, insiste nel credere che i movimenti sociali giochino un ruolo centrale nei cambiamenti più profondi e che la storia la facciano i popoli e non i governi
RAÚL ZIBECHI

UN GOVERNO INDIGENO AUTONOMO
Il primo governo autonomo indigeno del Perù è stato istituito da 85 comunità wampis alla fine di novembre. Si tratta di una scelta che potrebbe avere grande rilevanza per tutte le lotte popolari e indigene della regione. La popolazione amazzonica wampis l’ha fatta dopo un lungo percorso di lotte contro le imprese petrolifere, minerarie e forestali che estraggono profitti depredando il loro territorio. Gli indigeni ritengono di non potersi più affidare a ipotetici atti di giustizia da parte delle istituzioni e di chi detiene il potere formale e sostanziale in Perù
R.Z.

DALLA PARTE DEL CIELO
Capire cosa ci aspetta in futuro, per evitare di essere soffocati a ritmi sempre meno lenti quanto inesorabili, è un’impresa ardua quanto essenziale. Se fossimo intenzionati a farlo, dovremmo forse sforzarci di leggere i risultati della Conferenza di Parigi (Il bivio di Parigi) sul clima da una prospettiva del tutto diversa da quelle considerate abitualmente. Dalla parte del cielo e dell’aria, per esempio. Oppure da quella, femminile, della Terra. Dalla prospettiva di una Madre che la furia produttivista e l’ossessione della crescita stanno decomponendo. Sarà indispensabile riuscire a tenere uno sguardo de-colonizzato, anche perché enormi inganni media tici continuano a pompare fitte coltri di nubi tossiche sullo stato delle cose e sulla direzione di marcia tracciata di chi si arroga il diritto di decidere se e come salvare il pianeta. Lo chiamano “net negative emissions” in gergo, un altro escamotage per far capire che, a parte qualche correzione, la rotta è sempre quella segnata dall’ideologia del capitalismo estrattivista. Ecco, mettersi dalla parte del cielo, oggi significa forse per prima cosa far di tutto per decodificare e svelare l’inganno devastante che s’insinua in ogni piega del discorso
FRANCESCO MARTONE

BRINDISI ABRUZZESE
Ci sono notizie che non aprono i tg e non finiscono in prima pagina. Dicembre ne ha regalate due: il blocco delle eradicazioni degli ulivi in Puglia e quello del progetto Ombrina in Abruzzo. La lotta contro governo e multinazionali del petrolio voleva scongiurare l'idea di rendere l'Abruzzo un distretto minerario. "Ora lo possiamo dire con certezza. La scommessa è vinta... - scrivono il centeo sociale Zona 22 e Laboratorio 61 - Diamoci il tempo di brindare e chiudiamo l'anno 2015 con il più bel regalo che l'Abruzzo poteva farsi. Ma facciamo del 2016 l'anno della svolta... Facciamolo a partire da noi..."
ZONA22 E LAB 61

L'EMPORIO, IL NEGOZIO SENZA MERCANTI
Immaginate un negozio senza merci, ma con molti beni. Un luogo in cui sai cosa compri e chi te la vende. Dove non ci sono pubblicità e confezioni ingannevoli. Il prezzo serve a ripagare un lavoro utile e ben fatto. Null’altro. Un luogo nel quale lavorano anche ragazzi con fragilità di vario tipo. Un luogo dove trovare prodotti di agricoltura biologica, dove partecipare a laboratori per grandi e piccoli e dove usufruire di servizi di finanza critica. Un non-negozio, animato da associazioni, cooperative, Gas dove puoi entrare anche se non hai bisogno di nulla perché gli empori sono anche luoghi di informazione e cultura...
PAOLO CACCIARI

IL NEGOZIO DOVE SI RIPARA IL MONDO

POSSIAMO FARE A MENO DEI FONDI ETICI?
Che la finanza proposta da Banca etica (Be) sia una rottura sotto diversi punti di vista rispetto al sistema finanziario (a cominciare da “trasparenza” e “partecipazione”, ciò che manca nella finanza tradizionale come le recenti vicende di Banca eturia dimostrano, leggi anche Ma quali banche tossiche… di Andrea Baranes), è cosa sempre più nota. Per questo un istituto di credito di questo tipo è poco amato da quelli che sono in alto. Tuttavia, la finanza etica ha bisogno di restare un processo aperto, un movimento, con inevitabili limiti, vivo, che non rinuncia a mettersi in discussione. Ospitiamo qui una lettera di Paolo Trezzi, un punto di vista critico e dettagliato su Etica sgr, la società di gestione del risparmio di Be, che corre sempre di più il rischio di amministrare portafogli di società quotate piuttosto discutibili
PAOLO TREZZI

IL SALMONE STA PIANGENDO
Non bastavano gli allevamenti intensivi dove i salmoni, come ogni altro animale, vengono cresciuti in condizioni inaccettabili per i pesci stessi e per chi se ne nutre. Adesso dagli Usa arriva anche un super salmone ogm, capace di raggiungere il peso utile per essere messo in commercio in 16-18 mesi anziché nei 30 mesi necessari a un esemplare tradizionale. Per le industrie significa ottenere più cicli di produzione e ridurre i costi di allevamento. A novembre l’agenzia governativa statunitense che si occupa della regolamentazione degli alimenti e dei medicinali ha dato il via libera alla commercializzazione di questo salmone geneticamente modificato sostenendo che è nutriente come quello dell’Atlantico e che non c’è alcuna d ifferenza biologica con un salmone tradizionale
GUSTAVO DUCH

CAOS CALMO...
... in attesa di pioggia e vento che spazzino via quelle polveri sottili che uccidono corpi ed anime. A quando il giorno in cui decidiamo di bloccare spontaneamente quelle scatole che trasportano i nostri corpi inermi? Che bello sarebbe se per un giorno provassimo, senza imposizioni, a riprenderci il gusto di godere di una città senz’auto. Che bello sarebbe ascoltare le voci dei nostri bambini e delle nostre bambine che giocano per strada in piena libertà. Che bello sarebbe scoprire che per camminare e andare in bici non ci sarebbe bisogno di percorsi dedicati, perchè quello spazio è di nuovo delle persone, di quelle stesse che avevano dimenticato il fascino antico del deambulare...
PAOLO PIACENTINI

METTERE IN COMUNE [PAOLO PIACENTINI]
Ci sono storie che vanno salvate e valorizzate. Ci sono storie che disegnano ogni giorno spaccati di vita vissuta lontano dai riflettori. Ci sono storie piccole che arricchiscono il pensiero e aiutano ad avere una visione più ampia. Ci sono storie radicali presentate con quella “tenerezza rivoluzionaria” che con il linguaggio della non violenza aiutano a costruire un nuovo umanesimo. Ecco perché la storia di Comune, merita di essere sostenuta anche da chi non ne condivide i contenuti o la forma. Va sostenuta perché è un racconto pieno di senso e che cerca di mettere in “Comune” esperienze concrete. Io la sosterrò. Buon cammino

METTERE IL DISCUSSIONE IL DOMINIO DELL'AUTO
"Non invidiava le automobili, sapeva che in automobile si attraversa ma non si conosce una terra. A piedi, ...vai veramente in campagna, prendi sentieri e costeggi le vigne, vedi tutto. C'è la stessa differenza che guardare un'acqua e saltarci dentro" (Cesare Pavese). Esperienze, storie, articoli per alimentare una mobilità diversa:
R.C.

10 BUONE IDEE PER CAMMINARE INSIEME [GIANLUCA CARMOSINO]

UNA RIFONDAZIONE DELLA POLIS [SERGE LATOUCHE]

L'ARTE DI FARSI UN TAVOLO CON I FUNGHI
C’è chi guarda un fungo e pensa al grado di soddisfazione del suo stomaco, e poi c’è Phil Ross che guarda un fungo e pensa ad un’alternativa sostenibile al legno, alla plastica, ai materiali di uso comune. Dite la verità, non ci avevate pensato mica ad arredare la casa con il “fungo dell’immortalità”?
SANTA SPANÒ

UN ANNO DI BICI E ACQUA
Scarica, stampa, fotocopia, appendi, distribuisci, colora, ritaglia, modifica, regala…il calendario 2016 (gratuito) a impatto zero!
FELYNX

NELL'INTERESSE COMUNE... [FELYNX]
… di liberare informazione e conoscenza, condividerle, elaborarle e poi condividerle ancora in un’evoluzione continua verso un mondo migliore. In una realtà in cui tutti siamo al tempo stesso creatori e fruitori è fondamentale che questa condizione sia possibile fuori da logiche di sfruttamento e consumismo… il sostegno è Comune

IL GREMBIULE DI MIA NONNA
"Un giorno, sopra ad un giornale, ho letto che i microbi che stanno dentro casa, se non stiamo attenti, ci si mangiano. Il giornale diceva pure che gli strofinacci sono pericolosi perché “sono un concentrato di germi”! 'Uh Gesù, e adesso come devo fare!” e ho guardato lo strofinaccio appeso alla sedia'... Le vecchie di una volta il grembiule non se lo levavano mai, dalla mattina alla sera, così non si sporcava il vestito, che quello uno solo era... Con quello strumento ci facevano tutto... na volta mi ricordo che mia nonna ci portò pure i pulcini... Quando tornavano dall’orto, dentro il fagotto ci tenevano sempre o le fascine e i legnetti per accendere il fuoco, o i piselli e le zucchine dell’orto... Dentro la tasca ci tenevano sempre un ditale, un rocchetto con l’ago e il filo infilato, il gomitolo per fare la calza e, affianco, il fazzoletto del naso sporco... Certe volte io mi andavo a nascondere lì sotto per non farmi prendere da mia madre... Non è che per caso i medici che parlano di “germi sugli strofinacci” dicono fesserie?..."
FLORA DELLI QUADRI

 

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L'insofferenza delle comunità rurali per i trattamenti alle coltivazioni crescono continuamente e molti Consigli comunali improvvisano divieti e limitazioni all'impiego degli agrofarmaci. L'Informatore Agrario ha organizzato un convegno, che si terrà giovedì 4 febbraio alle ore 10, per individuare un approccio "collaborativo" evidenziando le opportunità insite in questa nuova coscienza ambientale 
Venerdì 5 febbraio alle ore 10 si terrà un convegno, organizzato da L'Informatore Agrario, in cui si affronteranno le novità tecniche e agronomiche relative alla fertilizzazione, ponendo l'accento sia sull'impiego degli elementi tradizionali come azoto, fosforo e potassio sia sulle potenzialità di una nuova categoria di prodotti per la nutrizione, i biostimolanti
Lo show della durata di 40 minuti, ha l’obiettivo di mostrare le potenzialità delle macchine e delle attrezzature per l’agricoltura sostenibile.
Sarà possibile assistere a prove dinamiche di diverse tipologie di atrezzature...
La gestione professionale del verde urbano pubblico e/o privato rappresenta per sempre più imprese agricole e agromeccaniche una importante integrazione del reddito.
Per questo L’Informatore Agrario ha deciso di trattare in 6 distinti workshop alcune delle questioni più attuali che i professionisti del verde si trovano ad affrontare durante la loro attività
Da Agricoltura e Fertilizzanti
Il decreto legislativo 150/2012, che ha recepito nel nostro Paese la direttiva sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ha introdotto, all'articolo 9, l’obbligo dal 26 novembre 2015 del certificato di abilitazione (patentino) all'acquisto e all'utilizzo per tutti coloro che, nel corso di un’attività professionale nel settore agricolo, utilizzano e/o acquistano...
#Mais2.0, scopri la nuova maiscoltura
Non mancare a Cremona il prossimo 12 gennaio! L'Informatore Agrario organizza il terzo evento Mais2.0 dedicato alle strategie per controllare le micotossine e alle opportunità di reddito dei cicli precoci...
                   NOVITÀ FIERAGRICOLA 2016                 
Un aggiornamento indispensabile: revoca o sospensione di sostanze attive, registrazione di nuovi preparati, limitazione o estensione di quelli già in commercio, modifica dei limiti massimi di residuo (LMR), nuove classificazioni...
Produrre alimenti di qualità, mantenere la fertilità naturale del suolo, ridurre le emissioni inquinanti e produrre energia rinnovabili: gli obiettivi delle aziende smart, "intelligenti". Come rinnovare l'azienda con l'aiuto dei Psr...
   WWW.FIERAGRICOLA.INFORMATOREAGRARIO.IT
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