giovedì 1 marzo 2018

Il decoro che uccide

UN MONDO NUOVO COMINCIA DA QUI 
[LA CAMPAGNA PER SOSTENERE COMUNE]

 

IL DECORO CHE UCCIDE
Ci sono vittime del gelo ma prima di tutto di scelte politiche. La povertà si è trasformata in un crimine. Alcuni amministratori locali festeggiano l'allontanamento di senza dimora, altri sono pronti a sottoporre quelli recalcitranti al Trattamento Sanitario Obbligatorio. «I poveri sono brutti, sporchi e talvolta anche cattivi - scrive Sergio Segio, coordinatore del Rapporto sui diritti globali - Ma le regole dovrebbero essere fatte per l’uomo e non viceversa. E l’uomo, per fortuna, non è riducibile a una tipologia, che più piace alle istituzioni, quella del “povero meritevole”, quella su cui, non a caso, è modellato il recente provvedimento del Reddito di inclusione. Se la soglia di accesso ai servizi è troppo alta per alcuni, la risposta è di abbassarla, differenziando le strutture in base alle diverse necessità e problematiche, potenziando le unità mobili e le risposte individualizzate. Proprio come provano a fare, quasi sempre con scarso sostegno istituzionale e con croniche carenze di risorse, le migliori realtà associative...»
SERGIO SEGIO

GRIDATE I VOSTRI NO. OGNI GIORNO
"Imparate a dire dei No quando lo sentite. Quando subite un’ingiustizia, perché siete donne... Quando non vi ascoltano, perché siete donne... Imparate a dire No, fatelo da subito e spesso. Gli uomini devono abituarsi. A essere lasciati. A perdere. A ripartire senza di noi. Al rifiuto. Devono abituarsi a non considerarci proprietà privata..."
PENNY

PER FERMARE LA VIOLENZA MASCHILE
Scrive Lea Melandri: «Per fermare la violenza maschile sappiamo che non basta far applicare le leggi di prevenzione e punizione che già ci sono, se non si cerca, nel medesimo tempo di capire le ragioni profonde che rendono così intollerabile una separazione, e cioè la scelta di libertà di una donna, da infliggere la morte a lei, a se stesso e in alcuni casi anche ai figli. Servono interrogativi e analisi capaci di portare allo scoperto le varie forme di violenza che stanno dietro ciò ci è noto e famigliare, considerato "amore", e "normalità". Grazie alla redazione di Comune per aver raccolto alcune riflessioni utili di uomini e donne»:

PRIMA E DOPO IL 4 MARZO
Il paziente tentativo di creare una nuova cultura politica in cui il cambiamento non venga delegato a più o meno illuminati rappresentanti eletti e non sia rimandato a tempi maturi ma investa la vita di ogni giorno, non può essere a suo agio in queste settimane. Non è solo a causa della prepotente riemersione del razzismo, quello della campagna elettorale sulla pelle dei migranti e quello popolare quotidiano, ma anche della centralità che assume l’idea secondo la quale la politica è solo (o, comunque, prima di tutto) partecipazione alle istituzioni, da cui nasce l’ossessione elettorale. Per questo cercare tracce di una nuova cultura politica, proprio in questi giorni, resta per noi un esercizio difficile. Proviamo a farlo in questo spazio circoscritto, consapevo li dei nostri limiti ma anche degli sforzi importanti e diversi – a volte in conflitto tra loro (per fortuna) – di tante persone che ruotano intorno a uno spazio di comunicazione indipendente come Comune. D’altra parte, l’esemplare scelta di autonomia espressa con una stringata presa di posizione sul voto del 4 marzo dal movimento No Tav, riportata in modo diametralmente opposto da Repubblica, dimostra alla perfezione come il clamore mediatico di questi giorni non sia affatto innocente ma risponda a un disegno strategico: consegnare alle sole istituzioni preposte le decisioni politiche sul destino delle persone
REDAZIONE DI COMUNE

NEL CUORE DI UNA REGIONE CHE RIPARTE
A poche ore dal voto nel Lazio. Una conversazione con Marta Bonafoni
R.C.

ROMPERE L'AUTOREFERENZIALITÀ
La politica non è un recinto dei partiti. Intervista a Giulio Marcon
R.C.

ECOLOGIA DEL TEMPO
È oggetto del più sistematico saccheggio: il tempo, il tempo della nostra vita e quello della natura. Per questo abbiamo bisogno di rallentare, tagliare i tempi di lavoro e di consumo, liberare la natura dall'assedio consumistico. Scrive Piero Bevilacqua: "Oggi, il profitto si realizza grazie a una sempre più rapida trasformazione delle risorse naturali in merci e la metabolizzazione di queste in rifiuti.E appare ormai chiara la trappola in cui gli uomini e la natura sono prigionieri. Le risorse naturali devono essere distrutte a velocità crescente – sia nella fase della produzione che in quella del consumo – mentre gli uomini sono costretti a un uso sempre più vorace del loro tempo. Un tempo che non viene soltanto assorbito dall’orario di lavoro, ma anche dal tempo libero, dal processo di consumo..."
PIERO BEVILACQUA

QUEL FIUME HA I SUOI DIRITTI
Bisogna aver dato fondo a diversi barilotti di acqua di fuoco per sostenere che il fiume Colorado possa essere considerato una persona, sebbene giuridica. È vero, da 70 milioni di anni rende possibile la vita nei territori a ovest delle Montagne Rocciose, ma questo non gli conferisce certo il diritto di difendersi o di nominare un legale che lo faccia per suo conto. Da quelle parti non lo fanno neanche le vacche, che sono certo meno “inanimate” di un fiume, un canyon o una valle. Che idea… Un gruppo di cittadini di Denver, tuttavia, vede le cose diversamente. Sostiene, per esempio, che nemmeno una grande corporation è animata, eppure di diritti ne ha, eccome: può comprare enormi territori, chiedere risarcimenti per mancati profitti e fare propaganda per garantirsi la facoltà di avvelenare, magari quello stesso fiume. Così i cittadini hanno interpellato lo Stato, quello che ha preso perfino il nome dal fiume. Naturalmente, hanno perso, ma ne è nata una grande questione giuridica: la terra ha il diritto intrinseco di vivere oppure la sua esistenza è solo subordinata agli interessi degli uomini e delle loro corporation?
PAOLA SOMMA

COME TI ORGANIZZO LA GITA A PREDAPPIO
Ha senso portare la propria classe in visita al Museo del fascismo a Predappio, progettato per essere allestito nell’ex casa del fascio, tra la casa natale di Mussolini e la sua tomba, in una città punteggiata da negozi di oggettistica nazifascista? È adatta a bambini o ai ragazzi? E, prima di tutto, come prepararla in modo adeguato? Intanto perché non sostenere il “museo diffuso” messo su da una rete informale e critica, uno dei pochi strumenti con cui almeno una parte della società italiana ha cominciato a fare i conti con il passato? Wu Ming prosegue il suo magnifico e imponente lavoro antifascista con un articolo, quanto mai utile in questi tempi grigi di appiattimento culturale e perdita di Memoria, del nostro amico Gianluca G abrielli, maestro e storico. Aiutateci a farlo girare sopratutto tra gli insegnanti
GIANLUCA GABRIELLI

ABBIAMO BISOGNO DI PAUSE
Gli studenti in Finlandia normalmente fanno intervalli di 15 minuti ogni 45 di lezione. Durante l'intervallo i bambini si dirigono fuori a giocare e socializzare. Diverse ricerche hanno dimostrato che in questo modo sono molto più attenti durante le lezioni. Secondo movimenti di insegnanti e istituzioni internazionali, quella finlandese è una delle migliori scuole del mondo
BAMBINI E NATURA

QUANDO L'ALFABETO NON FUNZIONA
Regressioni tribali, sussulti identitari, uso della prepotenza e della violenza, incapacità delle persone a legare tra loro, aumento delle solitudini... "L’alunno che picchia l’insegnante e viceversa, il genitore che aggredisce l’insegnante e viceversa, non sono avvenimenti da relegare alla scuola - scrive Giovanni Fioravanti -, ma riguardano tutta la società e le sue metamorfosi... Sorge un sospetto quando l’alfabeto non funziona più. L’alfabeto come 'civilizzazione', come conquista di civiltà nelle relazioni umane. Il sospetto che l’era tecnologica ci stia accompagnando a una regressione tribale, riporti in auge l’uomo-tribù..."
GIOVANNI FIORAVANTI

NEVE, CAR SHARING SULLA FIDUCIA
Quando la neve imbianca tetti e vicoli di grandi città poco abituate alle nevicate si guarda al territorio in modo diverso: ogni paesaggio provoca stupore e autorizza al gioco e a rallentare, a rompere gli schemi, a trovare soluzioni che le istituzioni non saranno mai in grado di proporre. C’è chi ne approfitta anche per sperimentare car sharing, in fondo anche così si ricompongono le relazioni sociali. "Modena, 1 marzo. Nevica oggi e io mi devo recare a scuola - racconta la maestra Carla -, non mi fido di prendere la bici... Voglio fare un esperimento di car sharing improvvisato sulla fiducia: proverò a chiedere qualche passaggio...". Ecco come è andata a finire:
CARLA FEDELE

 

AGENDA

MILANO 3 MARZO. IL SOGNO DI UNA SCUOLA

BOLOGNA 3 MARZO. FESTA DEL RIUSO

ROMA 4 MARZO. ECOSOLPOP E CAFFÈ CORRETTO A SCUP

 

METTI UN BANNER SU COMUNE-INFO

Li abbiamo chiamati «Consigli Comunali» e sono l’offerta di banner per promuovere (a prezzi per tutte le tasche) attività, iniziative o anche prodotti a interlocutori selezionati in modo diretto (da noi) e molto rigoroso. È una scelta rara perché richiede capacità, impegno e investimenti che graveranno sulla redazione, ma è il solo modo, per mantenere il controllo della propria indipendenza in un campo minato come quello della pubblicità. Per informazioni sulle prenotazioni degli spazi pubblicitari scrivete ad amministrazione@comuneinfo.net

-----------------------------------------------------
Se non vuoi ricevere questa newsletter clicca su Annulla l'iscrizione

Per modificare le tue impostazioni clicca su questo link

Nessun commento:

Posta un commento