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Il mio orto sarà sempre verde, in tutte le stagioni... perchè lo voglio creare con il mio bambino!! Ogni esperienza sarà una magica scoperta
lunedì 7 ottobre 2013
Grano duro: è il mercato estero a dettare i prezzi | Il mais si stabilizza ma senza certezze
sabato 5 ottobre 2013
[Nuovo articolo] La voce degli agricoltori!
agripensar ha pubblicato:"http://agripensar.wordpress.com/wp-admin/post.php?post=775&action=edit"
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L'orto biodinamico
Coltivazione biodinamica
di
Doriana Paolacci
Regola fondamentale nella coltivazione biodinamica è attivare la vita nella terra, con le sostanze contenute nella terra stessa.
In questo scritto bonsai, cercherò di spiegare come coltivare un piccolo orto o giardino, considerando questo fazzoletto di terra come il nostro momento ludico costruttivo, dove ritrovare l'essenza del nostro vivere e consumare il nostro tempo libero, provando a rifornire anche la nostra cucina.

E' importante, oltre ad avere conoscenze tecniche, possedere dei criteri estetici capaci di rendere il nostro orto o giardino un piccolo EDEN.
Impariamo a collocare il nostro spazio in una direzione idonea, spesso è usata quella da nord-sud, altra dimensione importante è data dall'inclinazione, ricordiamo il drenaggio del terreno e le possibili fonti di acqua per irrigare.L'agricoltura fu l'ultimo settore a cui Rudolf Steiner, padre fondatore della medicina Antroposofica, si dedicò prima di morire, lo fece per dare una risposta concreta agli agricoltori, che già nel 1924, vedevano comparire i primi segni di degenerazione della terra coltivata con i concimi chimici.Tutti gli organismi viventi sono soggetti all'equilibrio della natura.
La terra è regolata da leggi e da influenze cosmiche, la LUNA è capace di governare i liquidi del nostro corpo, i mari e gli oceani attraverso le maree.
Dopo anni di osservazione si è notato come la pianta sviluppa le sue parti, radice, foglie, fiore e frutto, a secondo della posizione della LUNA al momento della semina.
Ricordiamo come alcuni anni fa il contadino seminava e raccoglieva secondo le fasi lunari.
Seguendo la LUNA (che è un pianeta veloce), nei vari segni zodiacali, possiamo cercare di stabilire le fasi della crescita delle varie piante.
I segni zodiacali si dividono in quattro gruppi, appartenenti ad altrettanti elementi (vd. I dodici astri e i fiori di Bach).
Ariete - Leone - Sagittario => elemento Fuoco
Toro - Vergine - Capricorno => elemento Terra
Gemelli - Bilancia - Acquario => elemento Aria
Cancro - Scorpione - Pesci => elemento Acqua
In questo modo distinguendo le varie parti della pianta le possiamo associare agli elementi di terra, acqua, fuoco, aria.
Radice => elemento Terra
Foglia => elemento Acqua
Fiore => elemento Aria
Frutto => elemento Fuoco
Posso comprendere la difficoltà che si può incontrare all'inizio di questa diversa modalità di curare il nostro orto o giardino, ma vi assicuro che è possibile (ci sono riuscita anch'io).
Quando la LUNA transiterà nei segni di Fuoco, semineremo le piante che portano frutti: pomodori, piselli, fagioli, zucche, meloni, angurie, melanzane, e si possono piantare alberi ed arbusti da frutto.
Quando la LUNA transita nei segni di Acqua semineremo piante a foglia: bieta, lattuga, cavolo, verza, sedano.
Quando la LUNA transita nei segni di Aria ci diletteremo nel seminare e nel piantare gli ortaggi da fiore e fiori ornamentali: carciofi, rose, erbe aromatiche e medicinali.
Mentre quando la LUNA transita nel erigono di Terra semineremo ortaggi e fiori a radice; carote, cipolle, patate, tulipani e tuberi vari.
Riprendiamo in considerazione la possibilità di concimare il terreno in maniera naturale.
Per preparare un COMPOSTO, possiamo usare gli scarti della cucina, dell'orto, erbe infestanti prima della fioritura, foglie, erba, segatura, paglia.
Esiste anche un composto letamico (bovino o di cavallo), tenendo presente che può sviluppare calore.
Nella biodinamica due sono le miscele più usate per irrorare sia le piante che il terreno, uno è il CORNOSILICE e l'altro il CORNOLETAME.
Il cornoletame, che viene prodotto con letame bovino sciolto in acqua piovana e dinaminizzato, è legato all'oscurità, favorisce la vita della terra.
Il cornosilice diviene attivo solo alla luce, deve essere nebulizzato sulle foglie durante il giorno.
Questi due elementi, l'oscurità e la luce, che fanno parte della vita del nostro cosmo, costituiscono la forza delle nostre piante.
Ho cercato in maniera molto sintetica di far crescere in tutti la curiosità, che spero possa spingervi ad approfondire l'argomento.
Chi volesse avere maggiori notizie , proseguendo la conoscenza di questa particolare coltivazione, che non deve essere confusa con la coltivazione biologica, consiglio di leggere:
L'ORTO BIODINAMICO
di V. Heynitz/Merkens
Editrice Antroposofica.
Vi lascio con una frase che trovo molto bella:
"Ammirare il Bello, Custodire il Vero, Onorare il Degno, Riproporsi il Buono.Ciò conduce l'Uomo nella vita a Mete, nell'Agire al Giusto, nel Sentire a Pace, nel Pensare a Luce e a Fidar Egli apprende nella Provvidenza che ogni cosa Regge nell'Universo in fondo al Cuore."
Rudolf Steiner
Vivere con 5 euro al giorno
Riesce a risparmiare ogni euro e ad assicurare a tutta la famiglia un’alimentazione sana e uno stile di vita che rispetti l’ambiente. Alla fine ha raccolto tutti i consigli che dava agli amici in un blog. Che poi è diventato un libro: Vivere in 5 con 5 euro al giorno. Come fa?Autoproduce tutto quello che può, dal pane alle creme idratanti, dalle tisane al detersivo per i piatti. Riutilizza e baratta oggetti e vestiti. E, naturalmente, ha un orto.
Stefania Rossini ha 37 anni, un marito e tre figli piccoli e vive in una cascina a Pontevico, in provincia di Brescia. Ha dovuto abbandonare il lavoro e reinventarsi una gestione familiare a tutto risparmio. Ma senza perdere d’occhio la qualità della vita, con molta intraprendenza e non poca allegria.
Ma davvero si può vivere con 5 euro al giorno?
È una semplificazione e dico sempre che non sono compresi, ovviamente, mutuo e bollette… Però sì è possibile. Ma senza l’orto non potrei mai farlo. Cerco di autoprodurmi sementi (e dire che abito a due passi da un capannone Monsanto! Anche se nessuno sa esattamente quale sia…), piantine e tutto il ciclo produttivo del mio orto. Ho tantissime soddisfazioni non tanto grazie alle mie pratiche ma grazie a madre terra che mi aiuta un sacco, stiamo mangiando tutto l'anno per quasi il 100% verdura del nostro orto!
L’idea di descrescita nel nostro stile di vita c’era già. Quando purtroppo è morto mio padre e non avevo più nessuno che poteva stare dietro ai miei bambini, ho dovuto lasciare il lavoro part time. “Affettavo cadaveri” perché io, vegetariana, lavoravo in un reparto gastronomia…. E così stando a casa ho cominciato a vedere cosa potevo risparmiare e come.

Già, il tuo orto: quando hai cominciato a coltivarlo?
Era un terreno incolto da decenni (1700 mq): perfetto, ho pensato, perché così ero sicura che fosse incontaminato e potevo coltivare biologico. Un pezzo lo abbiamo lasciato alle oche, che fanno la guardia, e ci forniscono le uova. Il primo anno, quando ancora non abitavamo qui, abbiamo fatto un raccolto impressionante di patate (50 casse) e zucche (150). Non curavamo mai l’orto e dovevo addentrarmi nell’erba alta più di me e cercare a tastoni le zucche… Le abbiamo cucinate e mangiate in ogni modo: ho fatto il passato, che piace molto ai bambini, poi anche al vapore, o a listarelle e cotte in forno che sembrano patatine… Ho raccolto anche i semi e li ho scambiati con altri. Ma sto ancora imparando…
E adesso cosa producete?
Insieme ai miei figli (10 anni il maschio, 5 e 3 anni le femmine) quest’anno ho messo e raccolto peperoni, cetrioli, pomodori, zucca, patate, mais, anguria, meloni, peperoncini, zucchine (anche siciliane e genovesi), e poi erbe aromatiche carcadè, melissa, menta, liquirizia, borraggine, salvia, stevia… Poi la frutta degli alberi che ha piantato mio padre prima di andarsene: pesche, ciliegie, amarene, fichi, cachi, giuggiole.
Anche la stevia? Come la usi?
Ne ho 10 piantine (5 fatte con talea) ci facciamo la polvere verde per le tisane e per la marmellata (con le pesche dell’orto). Raccolgo le foglie grosse, le secco fuori al sole finché c’è e poi in forno, poi le frullo e le polverizzo.
E cosa finisce nella tua dispensa?
Tutto quello che non consumiamo. La marmellata di pesche, come dicevo. Quest’anno avremo anche molti cetrioli sottaceto; devo dire che sono paranoica sterilizzo tutto, l’autoproduzione è bella ma bisogna stare molto attenti. E poi fiori zucca sottolio, il “dado dell’orto” fatto da me, i peperoni sottolio… Noi raccogliamo sia dalle nostre piante che da quelle selvatiche, secchiamo i fiori di sambuco, le foglie di melo, la melissa, il tiglio, per poi farci ottime tisane, inoltre con calendula, camomilla, rosmarino dell'orto, facciamo oleoliti per produrre le nostre creme e i nostri saponi...
Che cosa è la permacultura: l'agricoltura del non fare
La permacultura raccontata da chi la conosce bene e la vive tutti i giorni. Barbara Nappini, “braccia rubate alla grafica pubblicitaria”, dopo anni di lavoro nella moda (forse per contrapposizione) ha sviluppato un amore viscerale per la Terra. Entusiasta autodidatta e apprendista contadina, qualche anno fa lascia Firenze per trasferirsi in Valdambra: qui inizia a gestire con la famiglia una piccola fattoria. E solo con agricoltura biologica e permacultura, coltivano ortaggi, grani antichi per fare “il pane buono”, organizzano laboratori e soggiorni per ragazzi, collaborano con Slowfood, promuovono l'educazione ambientale e la sostenibilità. Ecco la prima puntata del suo appassionato e appassionante viaggio nella permacultura.
Venite con me? Vi porto a fare quattro passi nella permacultura: è un sentiero delizioso e sorprendente quello in cui vi chiedo di seguirmi: sebbene anch’io mi ci sia addentrata da non molto, so per certo che il percorso è lungo e ancora in parte inesplorato!
I padri di questa “visione” delle cose hanno sperimentato metodi partendo da una poetica (e scientifica) fiducia nella natura e nei processi naturali: Masanobu Fukuoka, Emilia Hazelip, Bill Mollison, David Holmgren, sono i principali nomi di riferimento.Partendo dall’osservazione di ciò che avviene spontaneamente in natura essi hanno avuto un’idea rivoluzionaria: un’agricoltura in armonia con la natura stessa, che non utilizza tecnologie e non produce inquinamento, un’agricoltura che è stata definita: l’agricoltura del Non Fare.
Partendo dalla parola, si può trovare scritto:
- permacoltura: agricoltura permanente
- permacultura (nell’accezione più ampia): cultura agricola permanente
Scendendo nel merito del significato, si tratta di un sistema di progettazione teso alla sostenibilità e all’autosufficienza.
A un primo livello la permacultura riguarda piante, orti, terreni, infrastrutture da fattoria; tuttavia, attraverso un approccio sistemico alla realtà, studia le relazioni tra i vari elementi che la compongono: valorizzandone le peculiarità e mirando a creare dei sistemi di massima efficienza e minimo impatto ambientale; si può dire che a un secondo livello essa riguarda “tutto”.
“Take your own responsability”: la permacultura chiama ognuno di noi a prendersi le proprie responsabilità verso quello che ci circonda, verso quello che ci necessita, verso i nostri scarti. Così, partendo dal presupposto che il cibo è un bisogno primario, tutti noi siamo chiamati a produrre del cibo in nome di questa responsabilità!
La permacultura lavora CON piuttosto che CONTRO la Natura in un’ottica antitetica all'antropocentrismo tipico dell’agricoltura convenzionale: l’intervento umano è ridotto al minimo necessario, di conseguenza anche l’utilizzo di mezzi meccanici e la fatica!
Essa coniuga le moderne conoscenze scientifiche (biologia, selvicoltura, architettura, zootecnia, ecc) con i metodi di coltivazione tradizionali: ci indica un cammino nuovo, affascinante, sostenibile e… un po’ magico!
La permacultura è un sentiero che tutti noi – senza essere scienziati ma piuttosto creativi! – possiamo percorrere sperimentando, sbagliando e ritentando per creare – per quanto ci è possibile – un sistema a ciclo chiuso autosufficiente e sostenibile.
La passeggiata che propongo mira ad incuriosirvi e ad approfondire, nei prossimi post, questi argomenti:
1. I modelli naturali e gli irrinunciabili alleati: patterns, pacciamatura e compost
2. Progettazione di orti domestici in piena terra e orti urbani su balconi: si disegna un orto?
3. Lasagna gardening: si ma come si fa?
Allora, venite?
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