lunedì 6 giugno 2016

Ai bambini blu

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QUANDO VEDO COMUNE NELLA POSTA... (AMELIO ANZELIERO) 
Se siamo in tanti, i piccoli segni di amicizia, di solidarietà, di sostegno economico contano. Vi ringrazio per la vostra presenza, per i materiali che fate circolare ... "

 
 
AD AZHAM E AI BAMBINI BLU
Le loro mani si colorano di blu sintetico mentre toccano, stirano, assemblano jeans trattati con agenti chimici vietati. Centinaia i piccoli operai in fuga dalla guerra in Siria vengono sfruttati ogni giorno in Turchia (con cui l'Ue ha da poco approvato un accordo per fermare il viaggio dei profughi verso l'Europa), in diverse fabbriche di abbigliamento (in particolare di blu jeans). Ai bambini blu è dedicato questo grido di Rosaria Gasparro, maestra:
"Non raccolgono fiordalisi non rubano pezzi di cielo
non attraversano il mare non disegnano il sole
Scompaiono leggeri negli scantinati
tagliano cuciono incollano mani nude negli acidi
senza protezione il respiro senza sapere senz’alfabeto
Di blu sin tetico si colorano mentre toccano stirano assemblano
jeans trattati con agenti chimici vietati... SEGUE QUI
ROSARIA GASPARRO

A QUANDO L'ONDA VERDE?
L'accordo di Parigi sul clima è già dimenticato. È giunta il momento di promuovere ovunque azioni di disobbedienza (sit-in, occupazioni, blocchi ferroviari…) contro le trivellazioni, le centrali a carbone, le raffinerie... E le loro banche. Alex Zanotelli, missionario comboniano, da sempre nelle lotte dei movimenti di base – negli slum di Nairobi come a Scampìa, dove vive ora -, ha scritto questo appello in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, e ha scelto di promuoverlo attraverso Comune. Qui il testo completo e le informazioni su come aderire 
ALEX ZANOTELLI

SALVARE IL CAPITALISMO O USCIRE DAL SUO CADAVERE?
"Il capitalismo è finito? Ovviamente no. Direi che il capitalismo è clinicamente morto, il suo cervello non è più capace di funzionare, ma l’infame politica delle sinistre di tutto il mondo è impegnata a tenerlo ibernato fin quando, chissà come, qualcuno troverà il modo per rianimarlo. Io penso che quel modo non ci sia ma, non trovando per ora una via d’uscita, la società ha imparato a vivere dentro un cadavere, e a decomporsi insieme a lui..."
FRANCO BERARDI BIFO

SENZA DENARO, SAREBBE TERRIBILE  
VIVERE NEL CAOS E CREARE UN MONDO NUOVO  
ASSALI RE GLI INFERNI  

OTTO MOTIVI PER FERMARE IL TTIP
Se gli Usa non faranno nessuna concessione all'Ue sul ‪‎Ttip‬, in particolare nel capitolo agricoltura, non ci sarà nessun accordo prima della fine della presidenza Obama. Lo dice il Commissario europeo all'Agricoltura, Phil Hogan, che ha ribadito apertamente perfino alcune delle preoccupazioni che le campagne Stop Ttip stanno esprimendo da mesi in tutta Europa. Insomma, fanno sapere i mercanti Usa, non vogliamo più ostacoli nella vendita dei nostri prodotti carichi di pesticidi, Ogm, ormoni...
MONICA DI SISTO

IL TTIP FA PURE MALE ALLA SALUTE
L'ARCHIVIO DEGLI ARTICOLI DEDICATI AL TTIP

LA LENTA FUCINA DI UN NUOVO CICLO DI LOTTE
Non è solo a Rio e a San Paolo che si vive col fiato sospeso. Il mondo intero sta guardando con interesse al Brasile: il governo dei golpisti ce la farà? Dilma ha ancora qualche chance di ritorno dopo la sospensione? Siamo già a un rientro trionfale di Lula con le prossime presidenziali? Mentre la crisi politica divampa, Raúl Zibechi guarda molto lontano, al Brasile che ha già iniziato a scrivere il suo futuro, soprattutto quello di chi non pensa che il mondo si possa cambiare dalle poltrone di governo e ai piani alti della macchina dello stato. La trasformazione in soggetto è un processo soggettivo, potente, di innamoramento della vita collettiva. Da settembre a oggi sono s tate occupate 500 scuole, migliaia di giovani stanno vivendo un intenso processo di autoformazione come militanti anticapitalisti cominciato alla fine dello scorso anno con un’ondata di mobilitazioni di studenti delle scuole secondarie nei quartieri popolari. La protesta si è tradotta in centinaia di occupazioni dove giovani dai 13 ai 18 anni decidono l’autogestione. Un nuovo ciclo di lotte che affonda le radici nelle oceaniche proteste del 2013 comincia a prendere forma
RAÚL ZIBECHI

IN BRASILE È VIA LIBERA AL LAND GRABBING
Non si muove certo con molte cautele, il governo provvisorio del Brasile che si è insediato a maggio con il golpe parlamentare che ha sospeso la presidenza di Dilma Rousseff. Michel Temer non ha a disposizione molto tempo per far capire la musica che intende suonare e quindi parla in modo chiarissimo ai possibili alleati fuori e dentro i confini nazionali. L’ultimo annuncio, quello di alzare i limiti sulla proprietà di terreni agricoli concessa agli investimenti stranieri, fatto attraverso l’uomo delle privatizzazioni, non potrebbe essere più esplicito. Si tratta di un vero e proprio assalto all’agricoltura contadina e di una manna per il landgrabbing, per l’oligarchia r urale, le grandi imprese e business colossali come quelli del legno, della soia e dello zucchero. I Sem Terra annunciano nuove occupazioni
TELESUR

UNA COMUNITÀ CHE SI AUTORIGENERA
ReGen Village è un insediamento di cento abitazioni che sta sorgendo nei dintorni di Almere, a venti minuti di treno da Amsterdam. ReGen Village è una comunità che si autorigenera: dal cibo all'energia passando per i rifiuti, ReGen Village vuole essere completamente a circuito chiuso
ADELE PETERS

IL TERRITORIO NELLA RETE
ReTer è un esperimento di cartografia critica e collaborativa. Un network ambizioso che vuole liberare spazi del web attraverso infrastrutture e servizi indipendenti e autogestiti operando fuori da dinamiche e interessi commerciali. Non si tratta solo di promuovere una conoscenza collaborativa dei territori con un aggregatore innovativo (in grado di connettere mappature esistenti su verde urbano, interventi urbanistici ed edilizi, orti urbani, street art, spazi abbandonati, occupazioni, patrimonio storico-artistico...), si tratta di favorire una coscienza di luogo e di trasformare i territori con la produzione sociale della conoscenza e delle relazioni che essa genera. Perché in fondo per trasformare i territori, per cambiare il mondo, abbiamo bisogno prima di tutto di creare relazioni sociali diverse, negli spazi urbani come sul web. Un articolo su ReTer e un appuntamento 
RETER

LA SCUOLA MIGLIORE DEL MONDO? HA ABOLITO I COMPITI
Sarà perché non vogliono infierire con penalità su chi è in condizione di svantaggio culturale e non può essere seguito dai genitori in modo adeguato per diverse ragioni, sarà perché non credono in una pedagogia da caserma basata su premi e punizioni, sarà perché sanno che l’apprendimento ha bisogno di tempo libero e gioco. In ogni caso, la scuola migliore del mondo, quella finlandese, non dà compiti, come racconta la ministra dell’istruzione intervistata da Michael Moore; la scuola peggiore d’Europa (dopo di noi solo Grecia e Portogallo) ne dà invece più di ogni altra
MAURIZ IO PARODI

RODARI E MUNARI, IMMAGINAZIONE E CREATIVITÀ
C'è bisogno di legare maggiormente la scuola alla vita di ogni giorno, all’antidogmatismo, agli interessi dei bambini e delle bambine, al loro bisogno di imparare facendo. Cì bisogno di creatività, quale capacità di manipolare la realtà, di imparare a inventare storie e a fare ipotesi, di sperimentare e di scoprire problemi dove gli altri trovano risposte soddisfacenti. C'è bisogno di critica e dissenso, di coraggio e di utopia. C'èbisogno di vedere altri mondi possibili. C'è bisogno di riscoprire due grandi artisti e maestri come Gianni Rodari e Bruno Munari, suggerisce Emilia De Rienzo, insegnante: «Dobbiamo diventare “insegnanti ribelli”, come lo sono stati molti e lo sono anche oggi...» 
EMILIA DE RIENZO

IL NOSTRO RIFIUTO DEL MONDO A CROCETTE
Come insegnanti e genitori abbiamo bisogno di "non temere l’incertezza, la mutevolezza, la frammentarietà, la trasformazione, la contraddittorietà e la complessità del mondo". Come insegnanti e genitori possiamo rifiutare l'aziendalizzazione della scuola e le prove Invalsi. Come insegnanti e genitori abbiamo la possibilità di costruire insieme una scuola in cui dare spazio ogni giorno "al confronto, al pensiero critico, all'idea di scuola di tutti e di ciascuno, all'idea di uomo planetario, alla capacità di porre domande, all'insegnamento laboratoriale, al tempo gioco, alle attività non strutturate"... Come insegnanti e genitori, scrive Valentina Guastini, maestra e mamma, "dobbiamo aver ben chiaro da che parte stare. Perché il cambiamento noi lo possiamo fare. Se ad esempio nessun alunno si presentasse in classe per le prove Invalsi pensate che il governo potrebbe ancora investire ventiquattro milioni di euro (!) per studiare prove e dati che non ci sono stati?..."
VALENTINA GUASTINI

LA RESISTENZA DEI LIBRI E LA PERIFERIA ROMANA
Hanno gestito per dodici anni la biblioteca e il Centro di Cultura Ecologica in un’antica vaccheria restaurata con i criteri della bioedilizia e alimentata col fotovoltaico. Un’esperienza originale quanto affascinante, vissuta al margine di decine di ettari di agro romano, quello del Parco Regionale Urbano di Aguzzano, sottratti giorno dopo giorno, quasi in un estenuante corpo a corpo, alle mire predatorie dei grandi e insaziabili professionisti della speculazione attivi nei quartieri limitrofi. La politica istituzionale, quando andava bene, è rimasta a guardare l’affermazione di dignità dei protagonisti di una resistenza esemplare. Che è avvenuta in una location fantas tica, come direbbero quelli che della campagna e della periferia romana non hanno mai sentito neanche il profumo. L’epilogo di questa vicenda dell’ambientalismo vissuto come cultura politica è dunque il più naturale possibile. La struttura dedicata a Fabrizio Giovenale diventa parte del sistema bibliotecario romano, malgrado il palese disinteresse di chi amministra, o ha amministrato questa città, abbia fatto (e faccia ancora in queste settimane) di tutto perché questo obiettivo non venisse raggiunto. Nei prossimi mesi, forse, comincia un’altra storia
ASS. CASALE PODERE ROSA

A GAZA CINQUE MISSIONI PER CURARE I BAMBINI
In questi giorni sono al lavoro negli ospedali di Gaza, in stretta cooperazione con i colleghi palestinesi, diverse equipe volontarie del Palestine Children’s Relief Fund – Soccorso medico per i bambini palestinesi giunte dall’Italia per fare formazione ed operare bimbi con patologie gravi
MARTINA LUSI

FUCILATI PERCHÉ NON VOLEVANO UCCIDERE
Non c’erano solo le falsità della propaganda patriottica capaci di coprire gli orrori della trincea, nella prima grande macelleria mondiale del secolo scorso. I libri di storia non le evidenziano un granché ma c’erano pure le odiose condanne inflitte dai tribunali militari: le fucilazioni dopo regolare processo e quelle sommarie, senza testimoni né processi. E c’era, poi, lo spregevole istituto della “decimazione”, la fucilazione di un soldato ogni dieci componenti il reparto, scelto mediante l’estrazione a sorte o, più spesso, sulla base della “conta” dei soldati schierati. Difficile immaginare una dimostrazione più efficace della d isumanizzazione delle vittime necessarie all’insaziabile fame della Ragion di Stato. Un’astrazione che – fatte le dovute distinzioni di un paragone certo troppo ardito – per certi versi aiuta a spiegare oggi come e perché sia possibile lasciar affogare tanta gente ridotta a numero nel Mediterraneo. L’Italia fu l’unico paese belligerante ad adottare la “decimazione”, alla quale i comandanti ricorrevano per “ristabilire la disciplina”, soprattutto in caso di ammutinamento. In quest’ultimo reato rientrava, ad esempio, il cosiddetto “sciopero militare” in cui i soldati si rifiutavano di combattere. In questi giorni, oltre cento anni dopo, si discute in Senato la proposta di legge per riabilitare i caduti per “mano amica”, l’indecente potere d’interdizione di chi vi si oppone è ancora impressionante
GIORGIO GIANNINI

IL GELATO, L'ALLORO E LA DISCARICA
"Al Ponte alla Carraia, c’è una gelateria dove fanno un gelato molto buono. Per questo, ci troverai sempre davanti una lunga fila, composta per la maggior parte da turisti. Ogni cono che prendi, ti danno – senza che tu lo chieda – anche una paletta di plastica, che quasi nessuno usa. Le persone perbene buttano la paletta in un sacchetto indifferenziato. Le persone permale invece, che pare siano parecchie, buttano la paletta nell’Arno o per terra: se volete scoprire dov’è il miglior gelato di Firenze, basta seguire la pista delle palette. Non vi preoccupate, prima o poi le raccolgono (quelle non finite in Arno), e vanno tutte... SEGUE QUI

 

 

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