  NEWSLETTER DI COMUNE Se non si visualizza questa mail CLICCARE QUI DISSACRARE IL PROGRESSO Una nuova grammatica serve a cambiare il mondo. Ci sono miti da sfatare, come progresso o modernità, parole di plastica, senza contenuti e limiti ma anche esperti di cui fare a meno. L'attualità del pensiero di Ivan Illich. Un articolo, due libri e un appuntamento importante (al Laboratorio sociale autogestito 100celle di Roma, foto): L'ARTICOLO COMPLETO DI THEODOR SHANIN LA MANO CHE SCHIACCIA Il tempo è denaro. Pensare di fermare il treno in corsa chiamato economia è una pura utopia, dicono. Ma sappiamo che l'economia, in ogni angolo del mondo, serve soltanto ad aumentare il dominio sugli altri. Dobbiamo smettere di ascoltarli, dobbiamo smettere di fare il capitalismo, riprenderci il nostro tempo e le nostre vite. Perché quella mano che spacciano per invisibile è, in verità, proprio la mano che ci opprime. Una lezione di economia politica IL SAGGIO COMPLETO DI ALESSANDRO PERTOSA ECCO COME SI RECUPERANO CASE ABBANDONATE Cittadini e amministratori hanno messo su un portale per unire domanda e offerta (vendita oppure affitto per l'albergo diffuso) e raggiungere così più risultati in un colpo solo: recuperare case abbandonate nel centro storico ed evitare nuova cementificazione. A Latronico (Potenza, Parco del Pollino) la raccolta differenziata è al 70 per cento, ci sono la Casa dell'acqua, le piazze con WI-FI free, gli impianti fotovoltaici e a Led. E si piantano alberi per ridurre l'impronta ecologica L'ARTICOLO COMPLETO DI MARCO BOSCHINI NOI SIAMO CHARLIE. MA SIAMO ANCHE I GENITORI DEI TRE ASSASSINI Una delle cose più belle e intense scritte in questi giorni: la lettera di quattro insegnanti francesi. “…. Quelli di Charlie Hebdo ci facevano ridere; condividevamo i loro valori…. Se i crimini perpetrati da questi assassini sono odiosi, ciò che è terribile è che essi parlano francese, con l’accento dei giovani di periferia. Questi due assassini sono come i nostri studenti…. I nostri figli hanno quindi ucciso i nostri fratelli. In qualsiasi cultura questo provoca quel sentimento che non è mai evocato da qualche giorno: la vergogna. Nessuno, nei media, parla di questa vergogna QUI LA LETTERA COMPLETA ► IL PERICOLO È L’ISLAMOFOBIA Santiago Alba Rico ► LETTERA APERTA AI METICCI DELLA MIA ETÀ ► COMINCIAMO DAL RIFIUTO DELLA GUERRA Ascanio Celestini ► LA PAURA DELL'ISLAM L'AGONIA CHIMICA DELLE OASI DI GABÈS È il più importante gruppo di oasi litoranee del Mediterraneo, quello della regione di Gabès. L’enorme palmeto, trecentomila piante, che prende il nome dall’antica città fondata dai berberi prima dell’arrivo dei fenici è uno dei pochissimi corridoi ecologici che mettono in comunicazione il Sahara col Mediterraneo. Il Group Chimic Tunisien si è insediato lì negli anni Settanta. Da allora il 60 per cento delle specie viventi vegetali e animali si è estinto. Avevano resistito, in mare e sulla terra, milioni di anni. Alla specie responsabile di un terrificante genocidio chimico, gli esseri umani, non è andata meglio. Solo nella città di Gabès si contano 114 diversi tipi di cancro causati dall’attività industriale. I numeri che segnano la letale cavalcata delle patologie fanno impallidire quelli di Taranto e Porto Marghera. La pesca, l’agricoltura e perfino il turismo a Gabès sono scomparsi. Il deserto avanza. Tutto questo in nome di cosa? Di un’entrata rilevante nelle casse dello Stato che serve a pagare i debiti con le banche internazionali. Le istituzioni, anche quelle della cooperazione internazionale, e in primis quella con l’Italia, annegano un gigantesco crimine contro il pianeta in un oceano di ipocrisia e menzogne L'ARTICOLO COMPLETO DI BERNANRDO SEVERGNINI BARAA HA DIECI ANNI E FA LA MAESTRA La sua scuola è all’ombra di una pineta, la cattedra è un tavolino su cui poggia ogni giorno una piccola lavagna magnetica, mentre altri bambini e bambine più piccoli usano delle pietre per sedersi intorno a lei. Baraa Antar vive nel campo profughi di rifugiati siriani di Ketermaya, a sud di Beirut. Insegna a scrivere in arabo e a parlare un po’ di francese: “Appena imparo qualcosa di nuovo - dice Baraa -, lo insegno agli altri bambini”. Secondo le stime ufficiali, sono 1,2 milioni i rifugiati siriani in Libano, ma i dati non ufficiali parlano di almeno 1,6 milioni. Persone non numeri, persone invisibili ai "grandi" media e a quelli che vivono in alto. Persone straordinarie come Baar LA NOTIZIA COMPLETA MENÙ EUROPEI, L'AUSTERITY NEL PIATTO Insegnanti e genitori romani sono infuriati per il cibo che è stato presentato ai bambini con la scusa del Menù europeo, in occasione del semestre Ue. Un tentativo di tagliare i costi delle mense a spese della salute dei bambini. Cresce la protesta L'ARTICOLO COMPLETO DI LAURA FANO SENZA ZAINO, PER UNA SCUOLA DI COMUNITÀ L'esperienza Senza Zaino, nata nel 2002, raccoglie ormai più di ottanta scuole di tutte le regioni. I suoi fondamenti pedagogico–didattici (da Pestalozzi a Rousseau, da Dewey a Freinet e a Cousinet, da Steiner a Montessori, per arrivare a Bruner, Vygotskij, Gardner, Sternberg) hanno trovato poco a poco diverse forme per arricchire i percorsi sperimentati. Tra gli obiettivi delle scuole SZ ci sono: insegnare a riconoscere le connessioni tra i saperi, diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell’attuale condizione umana (il degrado ambientale, il caos climatico, la distribuzione ineguale delle risorse...) possono essere affrontati solo attraverso la cooperazione, il learning by doing di Dewey. Sì, abbamo bisogno di scuole senza zaino L'ARTICOLO COMPLETO SCUSATE LA CONFUSIONE, IMPARIAMO A STARE INSIEME «Sai maestra, la mia mamma mi ha detto che uno di questi giorni posso invitare a casa mia Malak, così disegniamo insieme». «A me piace l’azzurro…». «A me l’arancione… ». «Lo sapete che il nome di questi colori ce li hanno insegnati gli arabi? Tante parole che noi usiamo vengono da loro: zucchero, scirocco, tazza, ragazzo, pigiama, limoni, albicocche, cotone, spinaci…. Anche i numeri che usiamo». A scuole sappiamo cosa fare delle identità: aprirle e mescolarle L'ARTICOLO COMPLETO DI ROSARIA GASPARRO IMPIEGATI? NO, CONTADINI Autoproduzione, Gas, mutuo aiuto, eco-villaggi, cohousing, permacultura sono alcune parole intorno alle quali sempre più persone ricostruiscono legami sociali e ripensano la propria vita di ogni giorno. Il progetto TribùLab L'ARTICOLO COMPLETO LA FINE DELLA CRESCITA SENZA FINE Il perdurare di quella che chiamiamo crisi economica globale è in realtà il sintomo di una crisi più profonda del rapporto tra la nostra civiltà industriale e la natura. Il paradigma basato sul primato del profitto privato è giunto al capolinea, anche se ancora non ne vuole sapere di mettersi da parte. Il capitalismo ha almeno un paio di problemi: non riesce più a produrre benessere sociale e affrontare con un minimo di efficacia la questione ecologica. Del resto la crescita infinita è impossibile in un pianeta finito. Per questo cominciano a germogliare ovunque semi di speranza: la rivoluzione informatica, la rivoluzione energetica, la rivoluzione alimentare, la rivoluzione della finanza e la rivoluzione etica. I grandi cambiamenti portati da queste rivoluzioni si stanno sviluppando qui e là, per tentativi, in modo spesso incoerente, ma, nonostante ciò, inesorabilmente, e nei prossimi anni il sistema avrà sempre più difficoltà a contenerli e a cooptarli. Tutte queste rivoluzioni comportano una sempre maggiore dispersione del potere tra le persone e nelle comunità” L'ARTICOLO COMPLETO DI NEEFEZ AHMED MIELE SCARSO. BIODIVERSITÀ A RISCHIO In molte campagne i trattamenti massicci di insetticidi e prodotti chimici utilizzati hanno sterminato interi apiari. All’inquinamento chimico causato dalle grandi aziende si aggiunge il cambio climatico: nel 2014 l’inverno praticamente assente e l’estate molto piovosa hanno stravolto i cicli vitali di piante e insetti gettando in confusione le api. La tropicalizzazione del clima favorisce anche il prolificarsi di parassiti esotici. Il danno non è solo per noi – spiegano gli apicoltori – ma per la biodiversità tutta. Perchè un territorio senza api diventa a breve un’area desertica” ARTICOLO E RADIOTRASM ISSIONE TERRANAVE MENÙ EUROPEI, L'AUSTERITY NEL PIATTO Insegnanti e genitori romani sono infuriati per il cibo che è stato presentato ai bambini con la scusa del Menù europeo, in occasione del semestre Ue. Un tentativo di tagliare i costi delle mense a spese della salute dei bambini. Cresce la protesta L'ARTICOLO COMPLETO DI LAURA FANO HARRIET, UNA DONNA STRAORDINARIA Per favore, qualcuno giri subito un documentario su questa splendida donna L'ARTICOLO COMPLETO DI MARIA G. DI RIENZO FERMATE LA DIGA GIBE III E IL SUO CARICO DI MORTE Gibe III è una nuova grande diga che sta per entrare in funzione al confine tra Etiopia e Kenya. Il bacino artificiale completo, tra un paio di anni, ridurrà di almeno il 70 per cento i flussi idrici del fiume Omo, l’area sarà ulteriormente aggredita da coltivazionI intensive (cotone e zucchero), il livello delle acque del lago calerà, saranno velocemente distrutti diversi ecosistemi e le fonti di sostentamente delle comunità locali, Naturalmente per la costruzione della diga le comunità locali non sono state mai consultate e nemmeno avvertite di quanto sta per accadere sul loro territorio: è bastato il sostegno di Banca mondiale e il coinvolgimento di un'impresa italiana, Salini L'ARTICOLO COMPLETO DI LUCA MANES LA MOLTIPLICAZIONE CHE RIDISEGNA PISA Si chiama “Di’ x Dì = 42. Moltiplica lo spazio comune” ed esprime un nuovo interessante e anomalo esperimento sociale che intende applicare in modo concreto i principi costituzionali, a partire dall’articolo 42. Nasce nel solco delle campagne sul recupero, la riqualificazione e il riutilizzo del patrimonio comune che a Pisa sono state condotte in questi anni attraverso un percorso di progettualità partecipata con i cittadini. È necessario – sostiene il Municipio dei Beni Comuni – riaprire una grande discussione pubblica sul riutilizzo civile di questi enormi spazi sottraendoli all’avidità di chi vorrebbe recintarli o metterli nelle mani di costruttori e immobiliaristi L'ARTICOLO COMPLETO DI FRANCESCO BIAGI ABITI USATI, MERCATINI E MERCANTI Roma scopre il business degli abiti usati. Vanerdì 16 gennaio diverse persone sono state arrestate: a quanto pare molti, tra cui alcuni dirigenti di cooperative sociali, hanno fatto milioni gestendo il giro d'affari dei vestiti lasciati per solidarietà dai cittadini nei contenitori gialli ai lati delle strade. Il rischio di generalizzare ("tutto il riciclo e riuso è truffaldino") in questo caso è alto: l'universo dell'usato è infatti un mondo importante, complesso e in espansione. Tuttavia, la domanda vera è: dove erano magistratura, politca e "grandi" media quando alcuni problemi sulla filiera dell'usato venivano segnalati? Date un'occhiata, ad esempio, a questi due articoli pubblicati su Comune più di un a nno e mezzo fa: "Abiti usati, mercati e mercanti" e "Usato per un mondo nuovo" dedicato a una inchiesta di Occhio del riciclone): tra dati, analisi e proposte, veniva segnalato il rischio di alimentare economie criminali, "problema particolarmente vivo in Italia, dove già i primi intermediari, ossia il secondo anello della filiera, sono soggetti a infiltrazioni mafiose". E ancora: "... Restano infine i nodi irrisolti di parte del settore esposto alle infiltrazioni della criminalità organizzata, alle raccolte private illecite e al contrabbando transfrontaliero che i dazi e le moratorie non riescono ad arginare..." L'ARTICOLO COMPLETO DI PIETRO LUPPI LIBRI PER GENITORI (CHE SI FANNO MOLTE DOMANDE) Un libro dischiude sempre mondi, tanto più se parlano di “genitorialità”, educazione, modalità di apprendimento, “Ma nei libri per genitori si trova tutto e il contrario di tutto” si potrebbe obiettare. Vero. Ecco allora un buon elenco (diviso in libri sull’attaccamento, sulla comprensione e la comunicazione in famiglia, sull’apprendimento, per confrontarsi con la propria infanzia), proposto da Tropico del Libro, uno dei siti più autorevoli sull'universo dell'editoria L'ARTICOLO DI CATERINA LAZZARI SCUOLA DI SPERANZA Le edizioni la meridiana e il loro progetto Fenice da sostenere: l’idea è di aiutare la costruzione di comunità di speranza che si attivino nella ricerca e nella realizzazione di processi veri e partecipati di cambiamento LA NOTIZIA COMPLETA EXPO 2015, SPOT E FAVOLE Sulle reti Rai sono partiti gli spot di presentazione di Expo, l’esposizione universale che si terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015. Tema centrale: il cibo. Lo slogan: nutrire il pianeta, energia per la vita. Le immagini, i suoni, le suggestioni proposte ai telespettatori in pochi secondi sono coinvolgenti. Gli spot saranno sempre di più. Un crescendo rossiniano pervaderà l’immaginario collettivo italiano e convincerà tutti che a Milano andrà in scena un evento straordinario dove l’agricoltura, l’alimentazione sana, il paesaggio e il territorio saranno al centro dei pensieri della politica. Che bello. Ma c'è qualcosa che la propaganda Expo non dice: si chiama cemento, multinazionali, precariet&agra ve; (la foto di questo post non è uno spot: a Milano c’è chi grida in molti modi No Expo, basta cemento, debito, precarietà) L'ARTICOLO COMPLETO DI DOMENICO FINIGUERRA Per seguire gli aggiornamenti di Comune-info ogni giorno su facebook clicca «Mi piace» qui Inoltre dopo aver cliccato “Mi piace” mettete la spunta su “Ricevi le notifiche” per poter rivevere la notifica dei nostri post sulla Vostra pagina Fb. Seguici anche su twitter. 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