giovedì 22 febbraio 2018

Sulla pelle dei migranti

UN MONDO NUOVO COMINCIA DA QUI [LA CAMPAGNA DI COMUNE]

 

SULLA PELLE DEI MIGRANTI
La squallida campagna elettorale in corso alimenta e al tempo stesso si nutre di una narrazione ricca di odio contro i migranti e della mistificazione dei fatti. Nessuno racconta sul serio quello che accade in mare e in Libia
FULVIO VASSALLO PALEOLOGO

"DAREMO FUOCO A VOI E AI VOSTRI NEGRI"
Scrivono quelli di Baobab experience, l’unico centro di accoglienza in Europa gestito da migranti e non: "I difensori della patria sono venuti di nuovo a farci visita. Non per portare cibo, o tende, o per un servizio giornalistico, ma per gridarci questo e minacciare le volontarie e i ragazzi ospiti del nostro presidio... Insulti razzisti, sessismo d’accatto, 'puttana sei una puttana' ripetevano a una volontaria... Continueremo a fare quello che facciamo... Abbiamo tre pasti da servire ogni giorno, tende e sacchi a pelo da procurare, malati e vittime di tortura da far visitare, pratiche di assistenza legale da mandare avanti, curriculum da scrivere per la ricerca di lavoro, attività sociali e sportive da mettere in piedi.... Domenica sarà una delle tante giornate di manutenzione del campo... Venite a farci compagnia... ". Ci vediamo domenica
BAOBAB EXPERIENCE

CRIMINI DI PACE ESPORTATI NEL SAHEL
Sono il frutto di un sistema violento e perverso che li produce e li esporta, vengono garantiti da accordi internazionali firmati e ratificati dall’ipocrisia dei potenti. Uccidono nell’invisibilità ma i loro assassinii non sono rivendicati, come accade invece per i crimini di guerra. I crimini di pace, così li chiamava Franco Basaglia riferendosi alle malattie della mente generate dall’esclusione sociale, dilagano nelle frontiere coloniali dell’Europa, in corso di trasloco dalle coste del Mediterraneo ai deserti del Sahel. Chi li esegue, quei crimini, può indossare una tuta mimetica come una camicia inamidata e spesso traveste il suo operato da opera di bene umanitaria. Quel che conta è che metta insieme attività efficaci con ogni mezzo necessario: misure di co ntenimento della libera circolazione delle persone, progetti di rapina delle risorse naturali travestiti da “sviluppo” e, all’occorrenza, reti metalliche e filo spinato. Nei giorni scorsi, i sostenitori del crimine di pace, che prospera a meraviglia nel sottosuolo, hanno festeggiato la scoperta di nuovi giacimenti di idrocarburi nel deserto del Niger
MAURO ARMANINO

COCHABAMBA. L'ACQUA È LA COMUNITÀ
Le vittorie dei popoli, anche quelle entrate nella storia, non sono eterne. A Cochabamba, quasi vent’anni dopo la rivolta che ha insegnato a difendere la proprietà collettiva dell’acqua al mondo intero, l’accesso alla fonte primaria della vita è tornato a essere non un diritto ma un privilegio per pochi, la causa di profonde ingiustizie sociali. Ci sono i planes maestros ma, racconta Oscar Olivera, sono stati progettati da tecnocrati e politici con lo stesso fine che aveva la Bechtel nel Duemila: espropriare la gestione comunitaria, questa volta per conto dello Stato boliviano. La sola via resta auto-organizzarsi. Non si tratta di un’opzione necessariamente “minoritaria”: in undici paesi dell’América Latina sono stati censiti oltre 50 mila sistemi comunitari, molto diversi tra loro, che provvedono all’accesso per oltre 30 milioni di persone. L’acqua, come suggeriscono a Cochabamba le voci del passato che parlano al futuro, è la prima materia di cui abbiamo bisogno, per fortuna la più abbondante che c’è nel pianeta, una materia viva che possiamo desiderare ma non possedere. E men che mai vendere. L’acqua è la comunità, la vita insieme
MARCO CALABRIA

DOPO FRANCESCO, RITORNANO INVISIBILI
Passata la festa, gabbato lo Santo, dice un proverbio della saggezza popolare che ben si adatta alle tendenze dei governi del Sudamerica che si vantavano di aver mostrato, almeno sulla carta, almeno una qualche attenzione formale verso il riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni in occasione della visita del papa Francesco. A distanza di qualche settimana, quei popoli sono tornati a essere invisibili o, nella migliore delle ipotesi, un antico “problema”. Un’analisi della situazione in Cile e Argentina, dove la repressione, in particolare dei Mapuche, resta un pane quotidiano che la secolare resistenza indigena non ha però alcuna intenzione di digerire"
PATRIZIA LARESE

COLPI DI MARTELLO SUI CHIODI DELLA BARA DEL TAV
Quando un anno e mezzo fa abbiamo pubblicato un articolo dal titolo "Wallsusa, il Tav è fallito" qualcuno ha pensato che avevamo un po’ esagerato. Nei giorni scorsi, anche se i grandi media (a cominciare da Repubblica) hanno fatto finta di niente, la presidenza del Consiglio dei ministri, in un documento ufficiale, ha detto che il progetto della Torino–Lione è basato su stime sbagliate e previsioni infondate (ma dai?). In parole povere: la linea è completamente inutile. Quella linea non esisterà mai. A 27 anni dai primi annunci, non se ne è ancora realizzato un solo centimetro (anche questo sono pochi a ricordarlo). Il movimento No Tav sta vincendo anche se il governo non può ammetterlo, si va avanti perch&eacu te; i soldi sono stati spesi ma prima di tutto perché, come spiega Wu Ming 1, è “una questione di dominio sui territori, bisogna far vedere chi comanda, occultare il più possibile la vittoria dei No Tav, evitare il ‘contagio’…”
WU MING 1

IL PANE E LE ROSE. L'ACQUA E LA LUCE
In un mondo capovolto ci sono gruppi di persone che smettono di delegare e di attendere e recuperano spazi abbandonati per restituirli alle città attraverso mercatini di autoproduzioni, osterie popolari, piccole librerie con testi di case editrici indipendenti, e ancora bizzarri cineforum che buttano giù stereotipi e muri, piazze del baratto, laboratori per bambini e bambine, iniziative con e per i più fragili di ogni angolo della terra… In un mondo capovolto l’importanza delle elezioni sarebbe periferica, in fondo le istituzioni sarebbero niente di più che leggere forme di organizzazione al servizio dei cittadini, utili magari all’accesso all’acqua e alla luce… Bread&Roses è una storia imprevista, uno spazio di mutuo soccorso. Che ha com inciato a capovolgere il mondo
BREAD&ROSES

EDUCAZIONE POPOLARE TRA I LOTTI DI GARBATELLA
A volte li trovi in bici tra le vie di Garbatella, altre a mettere in cerchio grandi e piccoli intorno a libri o a preparare costumi di carnevale, più spesso in gruppi di studio. La Scuola popolare Piero Bruno non è solo un modo per promuove il diritto allo studio e il mutuo soccorso tra ragazze e ragazzi di diverse generazioni, ma una comunità solidale in cui educare è sinonimo di ascoltare, cambiare, liberare, “immaginare un futuro, perché nell’educazione c’è speranza…”
SILVIA MORICI

LA ROMA DISEGUALE, UNA RICERCA
Per avviare percorsi autonomi di trasformazione sociale in una città complessa come Roma c’è bisogno prima di tutto di attraversarla ogni giorno e di sostenere i tentativi meno visibili di ricomposizione delle relazioni sociali, insomma di assumere lo sguardo della “città di sotto”, ma c’è bisogno anche di leggerla in modo diverso. #mapparoma è un progetto di ricerca che propone dati e mappe sui quartieri romani, per fornire nuove chiavi di lettura su come cambia la città. Qui le mappe sulle disuguaglianze soci o-economiche (livelli di istruzione, opportunità occupazionali, redditi, sviluppo umano)
K. LELO, S. MONNI E F. TORNASSI

L'ALLUCE VERDE CON IL CUORE AL CENTRO
L’esperienza dell’Ecovillaggio l’Alluce Verde si basa sulla certezza che possiamo andare verso il cambiamento della nostra vita anche rispettando i ritmi, la sensibilità e la storia di ognuno. La condivisione totale, economica, produttiva, quotidiana non è la sola strada possibile per costruire comunità. Per questo proviamo a immaginare una comunità diffusa dove, intorno a spazi comuni, si possa creare una rete di persone e organizzazioni che generino attività a servizio del territorio e momenti di formazione dove poter creare comunità temporanee e vivere anche solo per un week end o un’intera settimana un’esperienza quasi-comunitaria
ANTONIO GRAZIANO

A TEL ABBAS RITORNANO LE FIAMME
Vivere in un campo profughi non è una cosa normale. Quando, anche solo per un momento, sembra di poterlo dimenticare, la cruda realtà di un villaggio libanese a soli quattro chilometri dal confine siriano, torna a ricordarlo con spietata puntualità. Accade ai volontari dell’Operazione Colomba, che hanno scelto di vivere a Tel Abbas con una tenda tra le tende, in un tranquillo pomeriggio dedicato alle pulizie. D’improvviso, il fuoco: il secondo incendio in una settimana, dopo quello della scuola. Si può riuscire a sopravvivere alle bombe per poi morire tra le fiamme in un campo profughi? Quella che arde è la tenda di Zahra, una donna di Raqqa che ha avuto diciotto figli e il coraggio per affrontare un uomo dell’Isis che voleva imporle di copri rsi il volto. Il fuoco l’ha colta di sorpresa mentre era in tenda con la figlia e due nipotini, poi però l’incendio è stato spento e le lacrime di Zahra sono state asciugate ancora una volta. La vita è forte e va avanti testarda, tra la cenere, il terrore e la rabbia
MATTEO PIOVACARI

QUEL FILM È UN ELOGIO DELL'EVASIONE
"La forma dell'acqua" è un film di altissima qualità cinematografica e poetica. Un raffinato elogio dell’evasione, "da un mondo di regole ipocrite e di convenzioni oppressive - scrive Carlo Ridolfi -, a mezzo dell’arte e dell’amore..."
CARLO RIDOLFI

MARVEL SCOMMETTE SU BLACK PANTHER, SUPEREROE NERO
Pantera Nera fu il primo vero supereroe nero. Oggi torna protagonista di un film dal successo mondiale
LANFRANCO CAMINITI

IL MONDO NUOVO DEI REPAIR CAFÉS. VIDEO
A Parigi hanno cominciato con due appuntamenti al mese. Resta il dubbio: riparano oggetti o relazioni sociali?
REPORTERRE

AGENDA

CASERTA 23 FEB.: ASSEMBLEA PER IL DIRITTO ALLA CASA

BOLOGNA 24 FEB.: LA BOLOGNA DI ANDREA PAZIENZA

MILANO 24 FEB.: RIFUGIATI E LAVORO, LE BUONE PRATICHE

ROMA 28 FEB.: LE NOSTRE PROPOSTE. PER CAMBIARE L'ORDINE DELLE COSE

 

 

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